domenica 25 marzo 2012

I BASSIFONDI DI LISBONA – 2



Ieri ti ho parlato di alcuni quartieri “difficili” di Lisbona, più o meno centrali e più o meno sconsigliabili. Ma se vogliamo parlare di degrado a portata di mano, dobbiamo spostarci al Casal Ventoso, che fino alla fine degli anni Novanta era anch'esso una vera e propria favela, baracche, catapecchie e bidoni inclusi.

sabato 24 marzo 2012

I BASSIFONDI DI LISBONA - 1



Una sola volta in vita mia mi sono sentito il personaggio di un film horror: quando mi sono ritrovato senza accorgermene in uno degli abissi di Lisbona. Quale? Te lo dirò domani. Intanto oggi ti parlo di questi.

mercoledì 21 marzo 2012

UN PECCATO CHIAMATO PASTEL DE NATA

Fonte: qui

Se vedendo questa foto non ti vien voglia di affogare sotto una cascata di pastéis de nata vai a farti vedere, c'è qualcosa che non va in te. È scientificamente provato che è impossibile restare indifferente davanti alla visione (e ancor di più davanti al profumo) di un pastel de nata appena sfornato. Uno. Figurati decine!

domenica 18 marzo 2012

MÚSICA PIMBA



Dimentica per un momento il fado, i Madredeus, Amália, Carlos Paredes e scendi con me negli abissi della musica popolare portoghese. Ti farai un sacco di risate se sentirai la música pimba.

giovedì 15 marzo 2012

LISBONA, VARIAZIONI SUL TEMA



Oggi ti parlerò della magica parola Lisbona, da dove arriva e soprattutto come viene amorevolmente storpiata dai lisboetas a seconda dell'occasione o della funzione. La storia: pare che il toponimo Lisboa sia il risultato di successive corruzioni dal nome fenicio Alis Ubba, che dovrebbe significare “approdo sicuro” o giù di lì, diventato per i Romani Olisippo e per gli arabi Aschbouna, Al-Ushbuna o Al-Lishbuna. Il presente: la parolina viene rimodellata secondo circostanza. Eccotene qualche esempio.

mercoledì 14 marzo 2012

SE L'AVANGUARDIA PORTOGHESE VIENE IN ITALIA



Va bene, va bene, hai studiato. Però raggiungi solo la sufficienza stentata se per la letteratura conosci appena Pessoa e Saramago, per il cinema Manoel de Oliveira e per la musica Amália Rodriguez e i Madredeus (e Carlos Paredes, che hai conosciuto giusto pochi giorni fa). Ne hai ancora di strada da fare.

sabato 10 marzo 2012

FUNICULÌ FUNICULÀ - 5: ELEVADOR DE SANTA JUSTA


Una delle poche volte in cui sono salito su questo elevador, giunto in cima sentii una stupida italiana parlare accanto a me al cellulare: “Sai dove sono? A Lisbona. Sì, è carina”. Carina. Ma ti pare che “carina” sia un aggettivo da accostare a una città? Una città è bella, interessante, deprimente, meravigliosa, squallida. Non carina. Come dire: hai fatto un dolce carino. Che senso ha? L'avrei buttata di sotto, e forse non avrei fatto una lira di danno.

venerdì 9 marzo 2012

CARLOS PAREDES, IL PIÙ GRANDE CHITARRISTA DEL MONDO



Per favore, adesso non essere noioso, scontato e banale. Non uscirtene con i soliti Jimi Hendrix, Eric Clapton o Jimmy Page. Facile essere bravi e famosi quando si è americani del XX secolo. Se invece nel XX secolo suoni una guitarra portuguesa (simile al nostro mandolino) in una delle dittature più soffocanti del mondo, allora è difficile che il mondo si accorga di te. Te la farò breve: ascolta qui e poi dimmi.

martedì 6 marzo 2012

FUNICULÌ FUNICULÀ - 4: ELEVADOR DA GLÓRIA



Sei in Praça dos Restauradores, e all'improvviso ti vien voglia di vedere un panorama mozzafiato. È una necessità impellente, non puoi aspettare, e a quest'esigenza si unisce l'urgenza di vedere fiori, aiole e alberi (che in realtà potresti vedere pure a pochi metri da te, sull'Avenida da Liberdade, ma facciamo che no) e visto che ci sei vuoi anche un caffè o una bevanda seduto al tavolino di una esplanada (idem). Che fai? Salti sull'elevador da Glória e in un minuto sei ai giardini del miradouro de São Pedro de Alcântara.

sabato 3 marzo 2012

GLI SPACCIATORI DI RUA MARECHAL SALDANHA



Confesso che, pur non avendo mai fumato nemmeno una sigaretta e quindi essendo fuori target, sono sempre stato affascinato dagli spacciatori di Lisbona. Sarà per la temerarietà con cui operano, di giorno e di notte ma sempre alla luce del sole, sarà per quell'atteggiamento da bulletti del branco che diventano gattini se beccati a “lavorare” da soli, sarà quel che sarà, ma mi hanno sempre fatto tenerezza.