Dice Manoel, un mio amico
che parla la nostra lingua, che il termine “cazzo” è la virgola
di noi italiani, visto che ogni due o tre parole lo infiliamo nel
discorso. Verissimo. Anche i lusofoni però non scherzano. Non perché
utilizzino intercalari pornografici con la nostra frequenza –
riconosciamolo, forse noi italiani abbiamo il turpiloquio più facile
tra gli europei – ma per il tipo di esclamazione che esprime rabbia
o accesa contrarietà.