C’è un posto singolare nel placido
Rossio lisboeta, a pochi passi dalla Ginjinha e dal teatro D. Maria. È il largo
de São Domingos, oggi brulicante di turisti e africani, animato ma sereno
benché teatro di uno degli eventi più sanguinosi della storia della città.
Pochi ne sono a conoscenza, anche a causa della complicità dei libri di storia
portoghesi che l’hanno a lungo ignorato. Però sette anni fa la Città di Lisbona
ha installato una lapide che ricorda l’eccidio, frutto del fanatismo religioso e
dell’inestirpabile antisemitismo, una delle peggiori malattie del genere umano.