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Prendi Trastevere by night,
epuralo dei coattelli in Woolrich con la panza flaccida e i piedi a papera,
sgombera le smandrappate che si conciano come battone credendo di sembrare
delle escort, silenzia gli “ahò” che irritanti echeggiano nell’aria; poi aumenta
di due terzi il numero dei locali e abbassane di due terzi i prezzi: sarai
ancora lontano dal replicare l’atmosfera festaiola ma rilassata, trasandata ma
glamour che pervade il quartiere più eccitante di Lisbona: il Bairro Alto.
In un’ipotetica classifica dei
posti più cool, trendy e glam del pianeta, il Bairro Alto (letteralmente: Quartiere Alto) di sicuro comparirebbe
nella top ten, se non addirittura sul podio. La mattina è desertico, popolato
solo da qualche gatto e da qualche anziano che sonnecchiano al sole; nel
pomeriggio è indolente, con le prime boutique shabby chic o gli atelier di moda
che aprono alla spicciolata; verso le sette di sera comincia a mettersi
in ghingheri e a sprigionare un’aria maliarda (sotto forma dei primi soffritti dei
ristoranti), pronta ad affrontare la notte, puntualmente piena di musica, alcol
e gente con testosterone ed estrogeni in ebollizione.
Piccolo è piccolo, un quartiere
di cinque o sei parallele per altrettante traverse di saliscendi delimitate
dalla praça Luis de Camões a sud, rua da Misericórdia a est e rua dom Pedro V a nord. Il versante
occidentale, quello delimitato da rua do
Século, è più tranquillo, anche alle tre del mattino, mentre a est le varie
rua da Rosa, rua da Atalaia e via ruzzolando sono un concentrato di poesia e
trasgressione dalle dieci di sera (quando si entra nei ristoranti) alle quattro
di mattina (quando si esce dai club per andare nelle discoteche più periferiche
ma ancora più alla moda): in queste ore sembra che il mondo intero riesca a
stare in questi due chilometri quadrati di sampietrini e case scarabocchiate da
graffitari ora maldestri ora artisti.
Zaffate di fumo (sì, quel fumo) e
di sardine arrosto (ho visto più volte, d’estate, venditori improvvisati di
tale leccornia) si alternano a fiumi di sangria, di mojito e di Sagres e Super Bock, le due marche di birra portoghesi che monopolizzano il
mercato. La musica, sempre abbastanza alta, cambia a ogni metro a seconda del
locale davanti al quale si passa, la tipologia umana è molto varia, i dettami
della moda quasi mai presi alla lettera e soprattutto, benché prevalga la
lingua portoghese, si sentono spesso altri idiomi, tra cui anche l’italiano:
l’ombelico del mondo è qui, verrebbe da pensare.
Naturalmente dal lunedì al
mercoledì, soprattutto d’inverno, le strade non sono gremite, ma di solito
nelle altre sere dalla mezzanotte in poi (non prima!) è abbastanza difficile
transitare. A onor del vero va detto però che negli ultimi anni il BA ha subito
vari contraccolpi che, se pur non ne hanno scalfito il fascino bohémien, ne hanno
tuttavia leggermente diminuito la frequentazione da parte del pubblico lisboeta: prima un’ordinanza comunale
che, su pressione dei residenti esasperati dall’impossibilità di chiudere
occhio (da cui i gatti e i vecchi sonnacchiosi di giorno), ha obbligato la
chiusura dei bar alle due di notte; poi la conseguente parziale diaspora della
gioventù locale che, pur continuando ad amare il Bairro, ha preferito spostarsi in altri distretti della movida: Santos, la vicinissima Bica, Alcântara e l’emergente Cais do Sodré. Però, quanto a fascino, nessun quartiere riuscirà
mai a spodestare il Bairro.
Postilla finale riservata ai cronisti
di viaggi o chi si professa tale. Ehi, tu: apri bene le orecchie perché ti sto
per fare un cazziatone preventivo. Non ti azzardare a scrivere Barrio Alto,
alla spagnola, come ho letto troppe volte anche su testate insospettabili,
altrimenti ti vengo a beccare nel sottoscala della redazione in cui scribacchi
e ti sfascio il cranio a colpi di galletto di Barcelos. Claro?
E' sempre un piacere leggere i tuoi post
RispondiEliminaGrazie mille, sei troppo gentile :-)
Eliminaun po' (un pochino pochino) mi ha stufata. troppi erasmus ed io inizio ad essere vecchiotta :-/ (poi però ogni tanto ci torno e mi diverto e mi pento amaramente di non averlo frequentato per un po')
RispondiEliminaa volte preferisco i tanti bar di alfama o quelli nuovi a cais do sodre.
comunque bella la minaccia finale, fai bene ;)
Vecchiotta tu non ci credo :-)
EliminaE comunque fai bene, frequentarlo assiduamente vuol dire mettere a repentaglio il fegato...
Ammetto la mia debolezza: io ci ho preso casa! In realtà avendo abitato qualche anno fa in fondo alla calçada do Combro avrei preferito Santa Catarina o Principe Real, ma poi una coppia di amici di amici in partenza per il Brasile mi hanno lasciato la loro grande casa a un prezzo ottimo e mi son detta: male male mi metterò i tappi nelle orecchie! e poi a me il Bairro con tutte le sue trasformazioni durante il giorno mi piace davvero molto...quindi ammetto la mia debolezza: sono un'amante del Bairro!(Erasmus people permettendo, ma per quello c'è sempre la Bica!)
RispondiEliminaDel resto dalle parti di rua de O Século ma anche in rua Luz Soriano si può dormire. O sei proprio dislocata su rua da Atalaia? In quel caso i tappi nelle orecchie mi sa che servono a poco..
EliminaPiena Rua da Atalaia!(Ma con finestre delle camere su corte interna e piano alto....)
RispondiEliminaVamos ver....
Forse ti salvi in corner...
Eliminate adoro ler, escrivessem todos assim, tu dizes a verdade.
RispondiEliminaMuito obrigado, helacquario :-)
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