venerdì 15 novembre 2013

IL TEMPO DELLE ARANCE


Se stai pensando a Sophie Marceau sei fuori strada: quello era il tempo delle mele. Se invece ti sei improvvisamente ricordato che devi correre a fare la spesa dal fruttivendolo, allora quando vai prova a chiedere, oltre ai cachi, alle pere e ai mandarini, un chilo di portogalli. Se il fruttivendolo ha una certa età e proviene da determinate regioni d'Italia oppure è originario di qualche stato orientale, sicuramente capirà.

Una curiosità succosa che sicuramente non conoscevi è infatti relativa all'arancia, che in molte lingue dell'Europa dell'est e del vicino oriente ha proprio il nome del paese di cui Lisbona è capitale. Per esempio in greco si scrive πορτοκάλι e si dice portocali, come pressappoco accade anche in romeno, bulgaro, albanese, turco e nelle lingue di alcune nazioni del Caucaso. Portakal, pirteqal, p'ort'oxali e via biascicando, la radice è sempre quella che fa riferimento alla Lusitania.

Ma anche in Italia è così. Mio padre mi racconta spesso che quand'era piccolo il fruttivendolo diceva purtuall, e in effetti in Abruzzo così come in altre regioni, molte del sud ma anche alcune del nord, l'arancia è nota col nome della nazione che ci fa battere il cuore. A voler essere pignoli, anche sullo Zingarelli compare la voce “portogallo” col significato di arancia, ma non te lo dico per non farti pesare troppo la tua ignoranza. Quindi, vedendo questa cartina alla voce “arancia”, e scoprendo in quante lingue d'Europa e d'Asia la parola che designa l'agrume ha assonanze con il Portogallo, cominci a pensare che forse, se d'inverno fai fuori tonnellate di arance per le tue saluberrime spremute, il merito non è che dei portoghesi.

Pare infatti che la pianta, benché già conosciuta in epoca romana e coltivata limitatamente alla Sicilia, fosse stata riscoperta in Oriente dai soliti avventurosi marinai portoghesi che, avveduti e lungimiranti com'erano, se la riportarono a casa. Da lì si diffuse in tutto il bacino mediterraneo, diventandone una delle coltivazioni più caratterizzanti. Quindi adesso cancella subito dalla tua lista della spesa la parola “arance” e sostituiscila con la più manierata “portogalli”. Però, se le devi comprare in Portogallo, non chiedere dei portogalli perché giustamente ti guarderebbero strano: devi chiedere semplicemente um quilo de laranjas, se faz favor.

15 commenti:

  1. è vero!!!! anche a Reggio Emilia in dialetto vengono chiamati portogalli :)

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  2. Mi ha sempre affascinato questo fatto. Tanto tempo fa molto prima di venire in Italia ero a Creta per lavoro e dicendomi portoghese me hanno presentato le arance con il nome del mio paese... Sono rimasto sbigottito... Poi qualche turco :-) che ho conosciuto in nord Europa (dove abbondano) me ha detto la stessa cosa e sono rimasto ancora più sorpreso. Ma come un frutto della famiglia dei agrumi frutti con provenienza dalla lontana Cina, che sicuramente è arrivata prima nel Imperio Ottomano viene chiamata cosi? Sono i strani fenomeni della dispersione linguistica... O forse sarà perché le navi portoghese portavano grandi quantità di arance per evitare quella malattia che è causata della mancanza di vitamina C... Io da quello che ho imparato nella mia vita scolastica (elementari e primi anni di liceo) sapevo che i agrumi ahimè non erano stati portati dai portoghesi dai loro viaggi in oriente ma dai mori che li coltivavano nel nord d'Africa al tempo della loro presenza nella penisola iberica (VIII-XIV sec.) e li avevano portato sia nel sud della Spagna (Andaluzia) che del Portogallo in particolare modo in Algarve. Non so quale è la verità. Questo è quello di cui mi ricordo... Un dettaglio: quando ero piccolo le mie nonne dicevano entrambe che "as laranjas" migliori venivano o dal Algarve o udite udite da S. Salvador da Baìa (in Brasile)...
    R.

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    1. Ciao anonimo
      in effetti quello che dici è molto interessante, anche se smentisce quanto riportato dai vari wikipedia (e forse quindi corrisponde di più a verità). Anche quello che dici sui marinai che facevano uso delle arance sulle loro navi per evitare lo scorbuto mi sembra un'ipotesi molto suggestiva e verosimile. Resta il fatto che, chiamandosi le arance come si chiamano, il legame col Portogallo dev'essere per forza molto forte.
      Grazie per il tuo contributo!

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    2. Qualche tempo fa vidi una mostra proprio sull'arancio nel Mercado de Santa Clara. I portoghesi importarono l'arancio dolce dalla Cina e lo diffusero in Europa e America; gli arabi portarono quello amaro.
      Io adoro i succhi che fanno qua.

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  3. poco dopo la pubblicazione del posto ho cominciato a leggere il libro di Martin Page sulla storia portoghese e senti un po' cosa dice:
    in una famosa serie di leggende greche, Ercole andò a Tharis (l'attuale Portogallo) e per prima cosa rubò le mandria di tori rossi di Re Gades, poi le mele dorate delle Esperidi. E' stato suggerito che le seconde fossero arance; da qui per molti paesi del mediterraneo orientale la parola arancio è Portogallo

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    1. Quindi il mistero s'infittisce...
      Sia come sia, per sciogliere ogni dubbio, mi sono appena fatto una spremuta di portogalli :-)

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  4. Sì...anche nella mia lontana infanzia (in Piemonte) le arance venivano chiamate Portugal e ancora oggi, nei paesi, se invece di dire arance dici portugal, il fruttivendolo capisce benissimo cosa si chiede.

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  5. Mi son mangiato una bella insalata di "partagall".
    Tagliata a fettine sottili, un filo d'olio un pizzico di aglio crudo e ...bontà!

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  6. Anche in dialetto ferrarese si dice o meglio, si diceva, portogallo

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