martedì 22 maggio 2012

SAUDADE


Chi tra i miei conoscenti fa un viaggio a Lisbona di solito ne parla in termini entusiastici, sfoderando una serie di aggettivi che vanno dal banale “bellissima” allo scontato “meravigliosa”, e io naturalmente assento. Poi c'è una sparuta minoranza che la qualifica con un “bella ma triste”. Io li correggo: non è triste, è malinconica. È diverso.

La scelta dell'aggettivazione non è sempre facile, ma credo che un vocabolario lessicale povero corrisponda a un vocabolario emotivo altrettanto limitato. Detto ciò, malinconica o melanconica, Lisbona è sicuramente una città che ti ispira sospiri trasognati, quando la lasci ma anche quando stai ammirando una veduta che ti riconcilia con l'universo e vorresti fermare quell'istante per l'eternità. Del resto è la città della saudade, che si respira a ogni angolo, e del fado, la musica dello struggimento che si può ascoltare dappertutto.

Ecco, cos'è la saudade? La saudade è quel sentimento coltivato nei secoli da questo popolo di navigatori che esploravano il mondo e che, ogni volta che partivano, non sapevano se avrebbero mai fatto ritorno nelle loro case. La saudade era la nostalgia di casa quando erano negli oceani e la nostalgia degli oceani quando erano a casa. Un sentimento intenso e contraddittorio, espresso in forma mirabile da Pessoa, il poeta che più di altri incarnò questi umori intimamente lusitani.

Va da sé che si tenda a tradurre la parola saudade con uno sbrigativo “nostalgia”, ma non è corretto (sebbene possa avere anche quest'accezione – estou com saudade de ti: ho nostalgia di te), è qualcosa di più sfumato. Qualche anno fa un istituto britannico di traduzioni fece uno studio curioso quanto inutile da cui emerse che saudade è la settima parola più intraducibile del mondo, ma per capirne il significato ci viene in aiuto un grande maestro della letteratura e della “portoghesità”: Antonio Tabucchi. Lo scrittore, scomparso non più di due mesi fa, in uno dei suoi ultimi libri, “Viaggi e altri viaggi”, dà una spiegazione cristallina della saudade: sei in un posto bellissimo, magari proprio in rua da Saudade, sopra la cattedrale di Lisbona, con lo spettacolare panorama del Tago di fronte a te. All'improvviso hai una stretta di nostalgia perché sai che questo spettacolo ti mancherà una volta che sarai a casa tua, lontano dalla bellezza di questo posto e di questo momento. Ecco cos'è la saudade: il sentimento di perdita, nostalgia, struggimento al futuro per qualcosa che hai e di cui non riesci a godere appieno perché sai che prima o poi la perderai. Cervellotico, vero? Ma anche tanto poetico.

17 commenti:

  1. Sì!! Mai definizione fu più esatta.
    E ci sono animi più predisposti alla saudade di altri. Il mio, ad esempio. Sarà per questo che amo così tanto Lisbona?
    Comunque la sensazione che sia una città malinconica -netta ad una prima visita- secondo me sparisce, o almeno si attenua, quando ci vivi.
    Io la vedo anche tanto colorata ed allegra.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo su tutta la linea. Malinconica, ma anche tanto tanto vivace. E questa contraddittorietà la rende anche tanto tanto affascinante.

      Elimina
  2. ps Grande, hai tolto il captcha! Grazie!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, è stato più facile di quanto temessi. Grazie a te per avermelo segnalato ;-)

      Elimina
  3. Che bel blog. Che bello sguardo sulla mia città.
    Grazie e complimenti!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie, Rodrigo, sei molto gentile.
      Muito obrigado, e bem-vindo!

      Elimina
  4. secondo me quella frase di Tabucchi un turista difficilmente può comprenderla. bisogna starci un po' per sperimentare la saudade.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, sì, quando la conosci a fondo è inevitabile avere saudade. Però magari pure il turista che trascorre solo qualche giorno a Lx, al ritorno a casa...

      Elimina
  5. ok! il tuo blog è ufficialmente entrato nei miei preferiti *_*
    in ogni caso sono due anni che cerco di matar essa saudade :°°°
    stupenda la frase di Tabucchi... ha espresso tutto alla perfezione

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie, Rokkinoh!
      Per matar a saudade dovresti tornare di tanto in tanto a Lisboa :-)

      Elimina
  6. guarda... avevo vinto una nuova borsa d studio per lisbona. sarei dovuto partire proprio questo maggio..ma x cause di forza maggiore nn c sn potuto andare. spero sempre di ritornarci un giorno!!!!! bj

    RispondiElimina
  7. Complimenti per i vostri articoli, è bello ritrovare Lisbona dipinta con tanto amore...anch'io ho trattato la Saudade nel mio blog...e Lisbona, così come tutto il Portogallo mi manca in questo momento visto che quest'anno a differenza degli scorsi non potrò re-incontrarla a Giugno ma dovrò aspettare Settembre...un abbraccio, Luisa
    http://fadoportoghese.blogspot.com

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie mille, Luisa, e benvenuta su Lisbon storie.
      Ho dato un'occhiata al tuo blog: molto interessante!
      Peccato non poter essere a giugno a Lisbona, tra le feste, le sardinhadas e le giornate che non finiscono mai. Ma anche a settembre la città ha il suo gran bel fascino.
      A presto allora!

      Elimina
  8. Quanti volte ho cercato di spiegare agli italini cos'è la saudade, e perchè è una tristezza buona :-)

    RispondiElimina
  9. Sono stata poco fa a Lisbona..ero reduce dall'influenza e stavo ancora male..ho' percepito appieno quel senso di malinconia cosi' ben definita nel termine "saudade" ma ho' percepito anche una bellissima semplicita' nelle persone il non essere sopra le righe. Troppo in nulla..e lo trovo stupendo prerogativa di pochi popoli..
    Per cui..voglio ritornarci ...

    RispondiElimina