Chi tra i miei conoscenti
fa un viaggio a Lisbona di solito ne parla in termini entusiastici,
sfoderando una serie di aggettivi che vanno dal banale “bellissima”
allo scontato “meravigliosa”, e io naturalmente assento. Poi c'è
una sparuta minoranza che la qualifica con un “bella ma triste”.
Io li correggo: non è triste, è malinconica. È diverso.
La scelta
dell'aggettivazione non è sempre facile, ma credo che un vocabolario
lessicale povero corrisponda a un vocabolario emotivo altrettanto limitato. Detto ciò, malinconica o melanconica, Lisbona è
sicuramente una città che ti ispira sospiri trasognati, quando la
lasci ma anche quando stai ammirando una veduta che ti riconcilia con
l'universo e vorresti fermare quell'istante per l'eternità. Del
resto è la città della saudade, che si respira a ogni
angolo, e del fado, la musica dello struggimento che si può
ascoltare dappertutto.
Ecco, cos'è la saudade?
La saudade è quel sentimento coltivato nei secoli da questo
popolo di navigatori che esploravano il mondo e che, ogni volta che
partivano, non sapevano se avrebbero mai fatto ritorno nelle loro
case. La saudade era la nostalgia di casa quando erano negli
oceani e la nostalgia degli oceani quando erano a casa. Un sentimento
intenso e contraddittorio, espresso in forma mirabile da Pessoa,
il poeta che più di altri incarnò questi umori intimamente
lusitani.
Va da sé che si tenda a
tradurre la parola saudade con
uno sbrigativo “nostalgia”, ma non è corretto (sebbene possa
avere anche quest'accezione – estou com saudade de ti: ho
nostalgia di te), è qualcosa di più sfumato. Qualche anno fa un
istituto britannico di traduzioni fece uno studio curioso quanto
inutile da cui emerse che saudade è la settima parola più intraducibile del mondo, ma per capirne il significato ci viene in
aiuto un grande maestro della letteratura e della “portoghesità”:
Antonio Tabucchi. Lo scrittore, scomparso non più di due mesi fa, in
uno dei suoi ultimi libri, “Viaggi e altri viaggi”, dà una
spiegazione cristallina della saudade: sei in un posto
bellissimo, magari proprio in rua da Saudade,
sopra la cattedrale di Lisbona, con lo spettacolare panorama
del Tago di fronte a te. All'improvviso hai una stretta di nostalgia
perché sai che questo spettacolo ti mancherà una volta che sarai a
casa tua, lontano dalla bellezza di questo posto e di questo momento.
Ecco cos'è la saudade: il sentimento di perdita, nostalgia,
struggimento al futuro per qualcosa che hai e di cui non riesci a
godere appieno perché sai che prima o poi la perderai. Cervellotico,
vero? Ma anche tanto poetico.
Sì!! Mai definizione fu più esatta.
RispondiEliminaE ci sono animi più predisposti alla saudade di altri. Il mio, ad esempio. Sarà per questo che amo così tanto Lisbona?
Comunque la sensazione che sia una città malinconica -netta ad una prima visita- secondo me sparisce, o almeno si attenua, quando ci vivi.
Io la vedo anche tanto colorata ed allegra.
Concordo su tutta la linea. Malinconica, ma anche tanto tanto vivace. E questa contraddittorietà la rende anche tanto tanto affascinante.
Eliminaps Grande, hai tolto il captcha! Grazie!
RispondiEliminaSì, è stato più facile di quanto temessi. Grazie a te per avermelo segnalato ;-)
EliminaChe bel blog. Che bello sguardo sulla mia città.
RispondiEliminaGrazie e complimenti!
Grazie, Rodrigo, sei molto gentile.
EliminaMuito obrigado, e bem-vindo!
secondo me quella frase di Tabucchi un turista difficilmente può comprenderla. bisogna starci un po' per sperimentare la saudade.
RispondiEliminaBeh, sì, quando la conosci a fondo è inevitabile avere saudade. Però magari pure il turista che trascorre solo qualche giorno a Lx, al ritorno a casa...
Eliminaok! il tuo blog è ufficialmente entrato nei miei preferiti *_*
RispondiEliminain ogni caso sono due anni che cerco di matar essa saudade :°°°
stupenda la frase di Tabucchi... ha espresso tutto alla perfezione
Grazie, Rokkinoh!
EliminaPer matar a saudade dovresti tornare di tanto in tanto a Lisboa :-)
guarda... avevo vinto una nuova borsa d studio per lisbona. sarei dovuto partire proprio questo maggio..ma x cause di forza maggiore nn c sn potuto andare. spero sempre di ritornarci un giorno!!!!! bj
RispondiEliminaCi ritornerai, ci ritornerai... :-)
EliminaComplimenti per i vostri articoli, è bello ritrovare Lisbona dipinta con tanto amore...anch'io ho trattato la Saudade nel mio blog...e Lisbona, così come tutto il Portogallo mi manca in questo momento visto che quest'anno a differenza degli scorsi non potrò re-incontrarla a Giugno ma dovrò aspettare Settembre...un abbraccio, Luisa
RispondiEliminahttp://fadoportoghese.blogspot.com
Grazie mille, Luisa, e benvenuta su Lisbon storie.
EliminaHo dato un'occhiata al tuo blog: molto interessante!
Peccato non poter essere a giugno a Lisbona, tra le feste, le sardinhadas e le giornate che non finiscono mai. Ma anche a settembre la città ha il suo gran bel fascino.
A presto allora!
Quanti volte ho cercato di spiegare agli italini cos'è la saudade, e perchè è una tristezza buona :-)
RispondiEliminaRoxinha, se sono de coccio hai voglia a spiegare...
EliminaSono stata poco fa a Lisbona..ero reduce dall'influenza e stavo ancora male..ho' percepito appieno quel senso di malinconia cosi' ben definita nel termine "saudade" ma ho' percepito anche una bellissima semplicita' nelle persone il non essere sopra le righe. Troppo in nulla..e lo trovo stupendo prerogativa di pochi popoli..
RispondiEliminaPer cui..voglio ritornarci ...