mercoledì 14 marzo 2012

SE L'AVANGUARDIA PORTOGHESE VIENE IN ITALIA



Va bene, va bene, hai studiato. Però raggiungi solo la sufficienza stentata se per la letteratura conosci appena Pessoa e Saramago, per il cinema Manoel de Oliveira e per la musica Amália Rodriguez e i Madredeus (e Carlos Paredes, che hai conosciuto giusto pochi giorni fa). Ne hai ancora di strada da fare.

Meno male che, considerato che il Portogallo è molto più dei nomi che ho fatto e soprattutto molto ricco di fermenti artistici e culturali, qualcuno ha pensato bene di applicare il principio di Maometto e della montagna portando in Italia una selezione di spettacoli di artisti lusitani. Si tratta di Palco Ovest, un programma per la promozione e la diffusione delle arti performative contemporanee portoghesi in Italia. Il progetto selezionerà ogni anno alcuni degli artisti più interessanti della scena di Lisbona e dintorni e li porterà nei teatri de noantri, a cominciare da quelli di Roma e di Milano. I lavori saranno selezionati in modo da inserire le specificità creative di ogni artista nella cornice italiana più consona all'interno di determinati festival o teatri.

Per questo primo anno i partner di Palco Ovest sono Short Theatre a Roma e Danae Festival a Milano, mentre sono in via di individuazione nuove collaborazioni per la prossima stagione, in sintonia con le proposte di altri artisti portoghesi da far conoscere in Italia. L'iniziativa ha il sostegno dell’Istituto Camões e della Fondazione Calouste Gulbenkian, di cui presto ti parlerò (c'è ancora tanto da dire su Lisbona che un blog non basta). Intanto, se non vuoi continuare a prendere brutti voti in arte e cultura portoghese, comincia a informarti sui prossimi spettacoli di Palco Ovest, ché ti piaceranno pure.

Un'ultima nota: perché si chiama Palco Ovest? Prova a indovinare, se mastichi un po' di geografia non è difficile. Sarà perché il Portogallo è il “palcoscenico” più a ovest d’Europa? Mi sa proprio di sì.

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