martedì 28 febbraio 2012

FUNICULÌ FUNICULÀ - 3: ELEVADOR DA BICA



Sarà stufo, questo elevador, di essere sotto gli occhi di tutti. Giorno e notte, bersagliato dalle fotocamere dei turisti, mai lasciato un momento da solo dai vecchietti perdigiorno che lo piantonano guardando la gente che passa, soprattutto quella che esce con la busta della spesa dal MiniPreço lì accanto o dal fruttivendolo Superfrutas do Calhariz (dal nome del largo in cui si trova).

Sempre tormentato dal continuo via vai di pedoni, anche di notte, quando torme di giovani gli passano accanto per andare ad abbeverarsi di birra e alcol proprio nei numerosi locali davanti ai quali lui dovrebbe passare. Uff, è proprio vero: l'elevador da Bica, il più popolare della città, non trova mai pace.

Sarà perché si trova a un passo dal Chiado, dal Bairro Alto e da Santa Catarina, praticamente nel triangolo delle Bermuda della vita notturna e diurna lisboeta, l'elevador da Bica è il più visto e strapazzato degli ascensori di Lisboa. Inaugurato nel 1892, inizialmente funzionava grazie a un meccanismo idrico, passò poi alla trazione a vapore per poi arrivare, nel 1914, all'alimentazione elettrica, quella che ancora lo fa caracollare su e giù per la calçada. Però diciamo che il suo uso è facoltativo: infatti il suo percorso di 283 metri, che si dispiega lungo la rua da Bica de Duarte Belo, pur ripido, non stronca i bronchi come ad esempio quello dell'elevador do Lavra. Diciamo che si può tranquillamente percorrere a piedi senza arrivare in cima stremati.

Però attenzione perché, se proprio vuoi prenderlo per salire, non devi cercare la fermata dell'elevador. Infatti il capolinea a valle, in rua de São Paulo, è un grosso portone sormontato dalla scritta a caratteri cubitali Ascensor da Bica (sì, la dicitura corretta sarebbe ascensor, ma tutti dicono elevador), entrando nel quale ti ritrovi a tu per tu col simpatico trabiccolo. Se poi fossi stato qui l'anno scorso, ti saresti trovato a tu per tu con un elevador completamente ricoperto di una vernice cromata: una mise che il giocattolino ha sfoggiato per vari mesi. Una mise futuribile e giocosa di questo simbolo della città, che adesso però è tornato al suo familiare e rassicurante giallo canarino. Una mise che potevi vedere solo a Lisbona, specializzata nel mischiare il tradizionale con il contemporaneo. Capito, Roma?

2 commenti:

  1. Eh sì, mischiare vecchio e nuovo qua è proprio una specialità (che tra l'altro io adoro).

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