mercoledì 9 maggio 2012

IL BELVEDERE DI SOPHIA



Allora guarda: qui sotto hai la Mouraria, lì a sinistra il Castello, a destra vedi inerpicarsi la lunghissima avenida Almirante Reis e poi di fronte ci sono Pena, il Bairro Alto, il Príncipe Real eccetera. E lei chi è? Lei è Sophia. No, che c'entra la Loren? Anche i portoghesi hanno la loro Sophia, ma questa è più di nicchia. Vuoi sapere chi è? Intanto ti dico dove siamo.

Graça, piacevole quartiere di collina, coi suoi negozietti al dettaglio, le sue pasticcerie con i dolcetti fabrico proprio (di produzione propria), le sue case con gli azulejos, le sue piazzette con alberi e panchine, è un paese nel cuore di Lisbona. Si trova in cima all'Alfama, dietro al castello, e gode di una invidiabile posizione da cui si domina quasi tutta la città. Il punto più frequentato dai turisti è proprio qui, dove ti ho portato oggi, il famoso miradouro da Graça, godibile parentesi panoramica incastonata tra l'igreja da Graça, il convento da Graça, l'immancabile chioschetto coi tavolini e l'educato bisbiglio multilingue dei turisti che diventa sguaiata caciara se arrivano italiani o spagnoli.

Chiamato fino a qualche anno fa genericamente miradouro da Graça, nel 2009, cinque anni dopo la sua scomparsa, è stato intitolato a Sophia de Mello Breyner Andresen, la più famosa e amata poetessa portoghese contemporanea. Origini paterne danesi, la Andresen, nata a Porto e morta a Lisbona, è per i portoghesi quello che per noi italiani è Alda Merini, con la rimarchevole differenza che la sua vita è stata decisamente più facile e agiata di quella della poetessa milanese. La sua opera, lirica possente pur nell'essenzialità del linguaggio, me la fece conoscere Paulo, ma poi scoprii che non era amata solo da lui ma da quasi tutti i miei amici lisboetas. Perfettamente inserita nel maistream letterario nazionale, nonché madre del famoso giornalista e scrittore Miguel Sousa Tavares, era una voce sempre presente nel dibattito culturale del paese e la sua scomparsa, pur in tarda età, lasciò una nazione commossa e orfana di una grande personalità.

Ci resta in eredità una ricca produzione letteraria, di cui alcuni frammenti campeggiano nel grandioso Oceanário de Lisboa, il più grande acquario d'Europa: versi che celebrano il suo amore per il mare, protagonista indiscusso della sua poesia. E poi c'è questo miradouro, in cui la discreta presenza di una scultura la ricorda con semplici parole, così come la ricorda lo stupefacente panorama che le si apre di fronte. Arioso, proprio come la sua poesia.

2 commenti:

  1. Non conosco Sophia, provvederò a documentarmi :)
    Il miradouro al tramonto in una sera tardo primaverile o estiva invece è uno dei miei posti preferiti, e anche il Botequim nel largo e la Tasca do sol un po' più giù. Insomma, adoro Graça!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non conoscerai Sophia, ma vedo che il posticino in questione lo conosci molto bene! :-)

      Elimina