martedì 8 maggio 2012

ARMAZÉNS DO CHIADO



Oggi ti porto a fare shopping, poi andiamo alla presentazione di un libro, poi magari a fare un massaggio o ad allenarci, quindi ci fermiamo a mangiare qualcosa e infine ci prendiamo un bel caffè su una terrazza panoramica. Tutto nello stesso edificio. Quale? Gli Armazéns do Chiado.

Secondo me non c'è in Portogallo metro quadrato più affollato e trafficato di quelli dell'ingresso degli Armazéns do Chiado (Magazzini del Chiado), il piccolo centro commerciale che si trova nel centro del quartiere Chiado, che si trova nel centro di Lisbona. Non è un centro commerciale come quelli a cui siamo abituati a pensare, perso nella solitudine di qualche ex zona industriale imprigionata da un reticolo di rotatorie claustrofobiche e frequentato da adolescenti sfaccendati o da sciocche massaie che non sanno far più la spesa se non negli ipermercati. No. È una scommessa vinta da un architetto (e da chi l'ha convocato) che ha fatto rinascere una zona pericolosamente candidata all'oblio.

Seguiamo la cronologia. Nell'agosto del 1988, in un negozio (i magazzini Grandella) del centralissimo quartiere Chiado, un po' snobbato dai lisboetas che avevano preso a frequentare altri lidi, scoppia un incendio che in quattro e quattr'otto riduce in cenere buona parte degli edifici. Uffici, negozi, abitazioni, palazzi storici: tutto in fumo. Parte così la ricostruzione, affidata al famoso architetto portoghese Álvaro Siza Vieira, che riprogetta il nuovo quartiere conservando le facciate ma rivisitando spazi, volumi e funzioni. Così, all'inizio del nuovo millennio, il Chiado finalmente rinasce con nuovi negozi e uffici ma soprattutto con gli Armazéns do Chiado, hub di moda, cultura e tempo libero tra rua Garrett, rua do Carmo e rua Nova do Almada.

Cosa c'è lì dentro? Prima di tutto il primo punto vendita FNAC del Portogallo, dove in questi ultimi dieci anni avrò lasciato qualche migliaio di euro tra libri, cd e dvd. È un vero mercato della cultura, teatro di eventi importanti (ad esempio nacque qui l'ormai blasonato festival di cinema a tematica gay QueerLisboa, che ormai ha luogo in ben più importanti spazi). E poi ci sono una palestra/centro benessere, 54 negozi, 12 tra ristoranti, bar e fast food, tutti all'ultimo piano (tranne Starbucks, di recente apertura) e un elegantissimo hotel (Hotel do Chiado, a destra dell'ingresso degli Armazéns) con bar aperto a tutti. Sì, lo so, il bar è un po' caro, ma vuoi mettere il piacere di prendere un caffè sulla terrazza e avere di fronte a te il Castelo de São Jorge, la Mouraria, la Baixa e tutto il resto?

Insomma, questo crocevia tra il Chiado e la Baixa è un vero porto di mare circondato dai negozi più glamour, frequentato da fashion victims e intellettuali, radical chic e tifosi del Benfica, pieno di gente dalle dieci di mattina alle undici di sera, scenario di eventi mondani e nucleo del quartiere in cui prima o poi si finisce a bighellonare (come fa molto spesso il sottoscritto).

Un'ultima curiosità: vuoi sapere che ne è stato dell'edificio dei magazzini Grandella? Oggi c'è H&M. Come si dice, il fuoco distrugge e crea. E viceversa.

2 commenti:

  1. io ci passo anche quando dalla baixa voglio salire al chiado e non mi va di fare le scale (sempre). quindi prendo quelle mobili del negozio di spor o l'ascensore

    RispondiElimina
  2. io faccio di più: prendo l'ascensore da rua do crucifixo, vado al sesto piano al bagno fare pipì, poi, se ho voglia di camminare esco su via garret, altrimenti torno giù, entro nella fermata della metro e prendo le scale mobili fino al largo do Chiado. E meno male che mi definisco atletico.

    RispondiElimina