Oggi ti porto a fare
shopping, poi andiamo alla presentazione di un libro, poi magari a
fare un massaggio o ad allenarci, quindi ci fermiamo a mangiare
qualcosa e infine ci prendiamo un bel caffè su una terrazza
panoramica. Tutto nello stesso edificio. Quale? Gli Armazéns do
Chiado.
Secondo me non c'è in
Portogallo metro quadrato più affollato e trafficato di quelli
dell'ingresso degli Armazéns do Chiado (Magazzini del
Chiado), il piccolo centro commerciale che si trova nel centro del
quartiere Chiado, che si trova nel centro di Lisbona. Non è
un centro commerciale come quelli a cui siamo abituati a pensare,
perso nella solitudine di qualche ex zona industriale imprigionata da
un reticolo di rotatorie claustrofobiche e frequentato da adolescenti
sfaccendati o da sciocche massaie che non sanno far più la spesa se
non negli ipermercati. No. È una scommessa vinta da un architetto (e
da chi l'ha convocato) che ha fatto rinascere una zona
pericolosamente candidata all'oblio.
Seguiamo la cronologia.
Nell'agosto del 1988, in un negozio (i magazzini Grandella)
del centralissimo quartiere Chiado, un po' snobbato dai
lisboetas che avevano preso a frequentare altri lidi, scoppia
un incendio che in quattro e quattr'otto riduce in cenere buona parte
degli edifici. Uffici, negozi, abitazioni, palazzi storici: tutto in
fumo. Parte così la ricostruzione, affidata al famoso architetto
portoghese Álvaro
Siza Vieira, che
riprogetta il nuovo quartiere conservando le facciate ma rivisitando
spazi, volumi e funzioni. Così, all'inizio del nuovo millennio, il
Chiado
finalmente rinasce con nuovi negozi e uffici ma soprattutto con gli
Armazéns do Chiado,
hub di moda, cultura e tempo libero tra rua
Garrett, rua
do Carmo e rua
Nova do Almada.
Cosa
c'è lì dentro? Prima di tutto il primo punto vendita FNAC del
Portogallo, dove in questi ultimi dieci anni avrò lasciato qualche
migliaio di euro tra libri, cd e dvd. È un vero mercato della
cultura, teatro di eventi importanti (ad esempio nacque qui l'ormai
blasonato festival di cinema a tematica gay QueerLisboa,
che ormai ha luogo in ben più importanti spazi). E poi ci sono una
palestra/centro benessere, 54 negozi, 12 tra ristoranti, bar e fast
food, tutti all'ultimo piano (tranne Starbucks, di recente apertura)
e un elegantissimo hotel (Hotel
do Chiado, a destra
dell'ingresso degli Armazéns)
con bar aperto a tutti. Sì, lo so, il bar è un po' caro, ma vuoi
mettere il piacere di prendere un caffè sulla terrazza e avere di
fronte a te il Castelo
de São
Jorge, la Mouraria,
la Baixa
e tutto il resto?
Insomma,
questo crocevia tra il Chiado
e la Baixa è
un vero porto di mare circondato dai negozi più glamour, frequentato
da fashion victims e intellettuali, radical chic e tifosi del
Benfica, pieno di gente dalle dieci di mattina alle undici di sera, scenario di eventi mondani e
nucleo del quartiere in cui prima o poi si finisce a bighellonare
(come fa molto spesso il sottoscritto).
Un'ultima
curiosità: vuoi sapere che ne è stato dell'edificio dei magazzini
Grandella? Oggi c'è H&M. Come si dice, il fuoco distrugge e
crea. E viceversa.
io ci passo anche quando dalla baixa voglio salire al chiado e non mi va di fare le scale (sempre). quindi prendo quelle mobili del negozio di spor o l'ascensore
RispondiEliminaio faccio di più: prendo l'ascensore da rua do crucifixo, vado al sesto piano al bagno fare pipì, poi, se ho voglia di camminare esco su via garret, altrimenti torno giù, entro nella fermata della metro e prendo le scale mobili fino al largo do Chiado. E meno male che mi definisco atletico.
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