Il cielo di Lisbona è il
più bello del mondo, e non si discute. Non m'interessa se sei stato
in Africa, in Australia o a Monculo: vieni a Lisbona e poi dimmi,
anzi taci. Dove trovi una luce così intensa, netta e perfetta? Dove
trovi riverberi così ampi e luminescenti? E soprattutto, dovi trovi
una luce così cangiante a seconda dell'ora del giorno, della
stagione e dell'umore delle nuvole?
Qui di solito il cielo è
azzurro, di un azzurro avvolgente e tranquillizzante (hai presente la
cromoterapia?), ma se hai abbastanza sensibilità e non ti lasci
distrarre dai pastéis de nata, riesci a cogliere tutte le
modulazioni cromatiche che si susseguono sulla tua testa. L'oceano è
vicino, la luce è quella del meridione, l'immenso specchio del Tago riflette e diffonde particelle luminose che s'insinuano in ogni dove
mentre la calçada bianca restituisce amplificandola la luce
che generosamente piove dal cielo.
Ma non voglio essere
monotono, dal momento che nemmeno questo cielo lo è. Cambia. È
nuvolo? Screziature di grigio, di plumbeo e di argenteo si
sovrappongono scambievolmente con sorprendente rapidità, sospinte
dal vento poderoso dell'oceano. Nebbia? Una luce bianca e soffusa
circonda tutto e se per ventura dovesse aprirsi uno squarcio, allora
come in un quadro dell'apocalisse vedi il raggio di sole che si fa
strada nello scenario che hai davanti, sguinzagliando tutti i colori.
Ma le esperienze
cromatiche sono tante. C'è il cielo completamente rosa che ho visto
in un crepuscolo di novembre: prima del tramonto, per alcuni minuti
tutto ciò che avevo davanti agli occhi si ammantò di una fiabesca e
intensa tonalità rosa. Invece un'altra volta, in un mattino di
gennaio, rivolto a occidente, su una quinta ancora oscura, vedevo
prender forma timidamente la luminosità del giorno, e tutti i colori
svanirono, per farmi vedere un panorama in bianco e nero come in una
foto di Cartier-Bresson che si stagliava su un fondo ceruleo. E poi
che dire dei tramonti visti dal miradouro de Santa Catarina,
quando la luce viene spinta a ovest, verso l'oceano, dal blu che
preme da oriente?
Ma l'esperienza cromatica
più incredibile l'ho vissuta un maggio di dieci anni fa, quando
avevo preso l'abitudine di fare jogging, scendendo dal mio alloggio
accanto alla bellissima ma sconosciuta Tapada das Necessidades,
sul lungotago da Alcântara
a Belém. Un pomeriggio il cielo era incerto, e mentre correvo
sul lungofiume cominciarono a scendere spruzzi di pioggia leggera
leggera. Avevo il sole di fronte, verso l'oceano, dove il cielo era
arancio dietro nuvole mobili e sfilacciate. Poi mi voltai: dietro
c'era il ponte XXV de Abril, sormontato da un vistoso
arcobaleno che si rifletteva sul Tago che a sua volta sembrava restituire a
quel cielo capriccioso tutti i suoi colori, tutti. Non avevo mai
visto uno spettacolo così. E ti giuro, non mi ero fatto nessuna
droga.
oggi ho fatto una foto e sono rimasta sbalordita, sembrava photoshoppata. ah, il cielo di lisbona! spero mi capiti l'arcobaleno sul tejo.
RispondiEliminaEcco, dillo, ché c'è che non ci crede!
Eliminaquando al mattino apro la finestra e dalla mia mansardina tra i tetti di Lisbona vedo questo cielo... mi riconcilio con il mondo!
EliminaVero, Silvana: il cielo di Lisbona ha anche questo potere :-)
EliminaE benvenuta su Lisbon storie!
Obrigadinha!
Eliminaun grazie a te per questo appassionato blog!
Obrigado eu! :-)
EliminaIl cielo di Lisbona e' di un azzurro splendente, sembra pitturato! E' un cielo luminoso, bisogna vederlo per comprenderne appieno la bellezza.
RispondiEliminaTutto vero, sconosciuto/a, tutto vero!
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