Fernando chi? Quel
signore di bronzo seduto davanti alla Brasileira, nel
quartiere del Chiado, il caffè più trafficato di Lisbona?
Proprio lui. Vedi? Ha una spalla consumata dagli sfregamenti degli
sciocchi turisti che fanno la foto poggiandogli la mano addosso pur
avendo saputo solo un minuto prima di chi si trattasse. Sono sicuro
che l'80% dei turisti che vanno a Lisbona conosce Pessoa solo grazie
alle guide sfogliate frettolosamente sull'aereo.
E invece Fernando Pessoa (in italiano “persona”) è uno dei più grandi nomi della letteratura mondiale del XX secolo, anche se la sua opera è sfilacciata tra una miriade di identità immaginarie cui il suo genio diede nome e cognome. Sono gli eteronimi, i vari Álvaro de Campos, Ricardo Reis, Bernardo Soares e Alberto Caeiro, autori fittizi con una biografia, un pensiero e uno stile propri, dietro cui si nascondeva la penna di Fernando.
Lisbona, manco a dirlo, è
disseminata di riferimenti di Pessoa così come la sua opera è
intrisa di immagini, voci e suggestioni della città sul Tago. Ti
suggerirò soltanto qualche luogo lisboeta legato a Pessoa, giusto
per farti venir voglia di esplorare l'opera di questo gigante della
letteratura attraverso i vicoli odorosi e le piazze abbacinanti della
città. Vamos? Vamos.
Oltre alla famosa statua
di cui sopra, che celebra la familiarità di Pessoa con il caffè A Brasileira, in quei tempi salotto letterario prima di diventare il
porto di mare che è oggi, sempre in pieno Chiado c'è una
recentissima scultura del poeta. È nella praça de São
Carlos, di fronte al teatro dell'opera, proprio davanti al portone
della casa in cui nacque un 13 giugno, quello del 1888, giorno in cui
tutta la città è in festa per sant'António
di Lisbona, in Italia sant'Antonio di Padova. Un rapido passaggio in
rua dos Douradores, in piena Baixa, alla ricerca della finestra da
cui si affacciava il protagonista del Libro dell'Inquietudine nelle
sue frequenti pause dai libri contabili, ci porta in un altro locale
dove il poeta amava attardarsi e che oggi ospita anche un angolino a
lui interamente dedicato: è il ristorante Martinho da Arcada, in
pieno Terreiro do Paço (praça do Comércio), oggi frequentato dai
funzionari dei ministeri ospitati nel palazzo reale.
E poi in tutt'altro
quartiere, a Campo de Ourique (in rua Coelho da Rocha), c'è la Casa Fernando Pessoa, l'antica
abitazione del poeta adibita a museo e fondazione culturale. È un
bel palazzo sulla cui facciata sono incisi numerosi versi in libertà
del poeta e al cui interno si svolgono ricerche, attività
didattiche, convegni e tutto ciò che tiene viva l'opera del grande
autore. Che riposa in pace tra altri grandi portoghesi, nel Mosteiro
dos Jerónimos a Belém, a
un passo dall'azzurro cangiante del Tago.
non l'ho mai letto, mi dai qualche consiglio?
RispondiEliminagrazie!!
Franco
Ciao Franco
RispondiEliminaio ho molto amato il "Libro dell'inquietudine" (Livro do desassossego), una sorta di zibaldone, quindi in prosa. Te lo consiglio vivamente.
Graz
Consiglio altresì "il banchiere anarchico" che ho letto a Lisbona respirando la stessa aria di Egli.
RispondiElimina"la tirannia dell'aiuto: aiutare qualcuno, amico mio, vuol dire prendere qualcuno per incapace; se questo qualcuno non è incapace, significa farlo tale,supporlo tale; e cioè, nel primo caso, tirannia, nel secondo disprezzo. In un caso si distrugge la libertà altrui; nell'altro si parte, perlomeno inconsciamente , dal principio che gli altri sono spregevoli e indegni o incapaci di libertà."
Ottimo consiglio, anonimo.
RispondiEliminaObrigado!
anonimo sono io, non mi so iscrivere....vedi che leggere Pessoa non basta?
RispondiEliminaGiovanna
Te pòssino
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