domenica 12 maggio 2013

PAESE PICCOLO, VINI GRANDI



Fonte: qui

Quando ero uno studente universitario che passava i giorni a studiare e le notti a folleggiare (in realtà passavo le notti a studiare e i giorni a dormire) capitava spesso che nelle mie uscite coi miei amici ordinassi Lancers e Mateus, vini portoghesi, perché faceva fico. Non immaginavo che di lì a un decennio avrei cominciato a scorrazzare per la terra lusa, ma nemmeno immaginavo che in patria questi vini avessero la stessa considerazione che da noi ha il Tavernello.

Cosa oltretutto comprensibile: il Portogallo è terra di grandi vini, che hanno fatto la storia e la geografia di quasi tutte le aree della nazione, dal momento che si producono sia sul il territorio continentale sia sulle isole atlantiche. Ce n’è per tutti i gusti: vinho tinto (rosso), verde (un vinello bianco vivace originario del Minho) e branco (bianco). Sicuramente qualcuno ne conosci anche tu. Per esempio il porto, che prende il nome dalla seconda città del Portogallo e si produce da uve coltivate nella bellissima valle del Douro. Sul lungofiume di Vila Nova de Gaia, la città che fronteggia Porto, troverai una accanto all’altra una dozzina di enormi cantine storiche, da Sandeman a Offley, in cui è possibile fare una visita guidata che si conclude con la degustazione gratuita e l’acquisto facoltativo delle bocce di vino. Se sei interessato a farti le tutte le cantine, prenota anche una lavanda gastrica.

Un’altra area che negli ultimi anni si sta connotando nel mondo come paradiso dei beoni è l’Alentejo, la bucolica regione a sud-est di Lisbona. Si tratta dell’area tradizionalmente più povera e isolata della nazione, i cui abitanti sono i soggetti delle barzellette come i nostri carabinieri. È bellissima, verde, scarsamente popolata, ondulata e punteggiata di querce da sughero e agriturismi tra i vigneti, che sono davvero tanti. Ma anche il Ribatejo, la regione immediatamente a nord di Lisbona, o le Beiras, cioè Coimbra e zone interne, nonché l’isola di Madeira, producono ottimi vini di cui ti risparmierò l’elenco. Sappi solo che ormai i vini lusitani danno filo da torcere ai più blasonati italiani e francesi sul mercato mondiale e fanno man bassa di riconoscimenti dagli Stati Uniti alla Cina.

Veniamo però all’aspetto più succoso della faccenda: dove degustare i vini a Lisbona. A parte le bettole, i ristoranti, i bar-lounge, le enoteche (ti segnalo lo Chafariz do vinho) e tutto il resto, sono due gli indirizzi istituzionali da non perdere: il Solar do Vinho do Porto, proprio di fronte al miradouro de São Pedro de Alcântara, che offre un’interminabile lista di tipi di porto con petiscos (stuzzichini), e ViniPortugal, nell’ala poente (ala occidentale) del Terreiro do Paço, che ha l’impareggiabile pregio di offrire gratis le degustazioni dei vini portoghesi. Solo che l’unica volta che ci sono andato, in cui tra l’altro scortavo mio padre, istintivo estimatore della bevanda, era chiuso per un convegno, quindi niente degustazione e bocca asciutta.

Ormai ne è passato di vino sotto i ponti da quando ordinavo Lancers e Mateus, tanto che non bevo più nessun vino perché mi macchia la dentiera e soprattutto mi torna su. Cosa quest’ultima che invece non è successa un mesetto fa, quando ero alla rassegna gastronomica Peixe em Lisboa (Pesce a Lisbona) e, per non contravvenire a consolidate regole sociali (della serie: fai prima a bere che a star lì a spiegare), ho dovuto trangugiare uno spumante locale, per di più a stomaco vuoto. Temevo il consueto effetto simile a quello dell’acido muriatico, invece è andato giù che era una delizia: il mio esofago antisofisticazioni ha dato l’ok. Viva i vini portoghesi, buoni e genuini!

4 commenti:

  1. è vero, sembrano vini poco artefatti. Due anni fa ho assaggiato, a stomaco vuoto, il Porto nella cantina Vasconcellos a Vila nova de Gaia. Un'esperienza intensa ma non dannosa per le pareti del mio stomaco e, per di più, ne sono uscita sobria. Roba da non crederci!

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    1. Forse è proprio come dici tu, sono vini poco artefatti. Devo approfondire la ricerca... :-)

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  2. Si, si, approfondisci e sappi che aspetto con ansia i tuoi prossimi articoli. Mi hai fatto venire voglia di visitare Lisbona, chissà che quest'anno non riesca a farci un salto :)

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