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Dal momento che quando l’estate si avvicina cominciano a fiorire test bislacchi, Lisbon storie -che com’è noto ha un’attrazione irresistibile per tutto ciò che è bislacco- oggi ti propone un approccio psicoattitudinale a uno dei quartieri più turistici di Lisbona. La domanda è: se ti dico Belém, qual è la prima cosa che ti viene in mente? Di seguito ecco i vari profili a seconda della risposta.
Pastéis de Belém. Scorno e disdoro su di te, la cui unica preoccupazione nella vita è ingozzarti incurante di cellulite, panza e lardo nonché dei costi che comporterai sulla collettività e sull’assistenza sanitaria, dal momento che ti aspetta un futuro di trigliceridi, colesterolo e carie. Almeno, però, sii adeguatamente preparato sulla tua passione gastrica leggendo qui.
Torre de Belém. Ti consiglio di
tornare in seconda media, dove molto probabilmente si è interrotto il tuo
percorso scolastico. Scommetto che la tua memoria è ferma alla foto del libro
di geografia di quell’anno nella pagina introduttiva del Portogallo. L’unica
cosa che sai della nazione è che a Lisbona c’è la Torre de Belém. Tutt’attorno,
il nulla. Come nella tua testa.
Mostério dos Jerónimos. Di’ la
verità, appartieni al profilo 1 e ti viene in mente quel capolavoro manuelino che
è il Monastero dei Geronimiti (nella foto il chiostro) solo perché, intravedendolo mentre facevi la fila
per le pastarelle, ti è venuta la curiosità di vedere cosa fosse quella costruzione
immensa. Ci sei entrato scoprendo che è un gioiello di arte e architettura, che
custodisce le spoglie di alcuni portoghesi che hanno fatto la storia e che è
patrimonio Unesco. Però resti sempre un panzone.
Padrão dos Descobrimentos. Solo un
ridicolo fascista può pensare a questo Monumento alle Scoperte fatto costruire da
Salazar (e poi abbattuto e poi ricostruito) per la prima e unica esposizione
del mondo portoghese nel 1940. Di buono c’è che la costruzione celebra l’epopea
dei grandi navigatori portoghesi che scoprirono il mondo, di brutto c’è che dei
tragicomici fascisti potrebbero annidarsi tra i lettori di Lisbon storie. L’unica
possibilità di salvezza che ti do è che in alternativa potresti essere un fan
di Lisa Stansfield.
CCB - Centro Cultural de Belém. Sei
sicuramente una persona colta, sofisticata, che riesce ad apprezzare appieno tutto
quello che succede nel CCB (capolavoro di architettura contemporanea che compie
vent’anni proprio in queste settimane): una mostra d’arte contemporanea, uno spettacolo
di musica classica o di danza sperimentale, la rilassata pacatezza del bar con
vista Tago... Sì, hai capito, sto parlando di me.
Palácio Nacional de Belém. Dubito che
ti possa venire in mente la residenza ufficiale del Presidente della
Repubblica, a meno che tu non sia portoghese. Però, se penso che molti italiani
ignorano chi sia l’inquilino del Quirinale…
Jardim Botânico Tropical. Riconoscilo:
sei un selvaggio e come tale senti il richiamo della foresta. E quindi in
questo ricco, rigoglioso, verdeggiante giardino delle colonie d’oltremare ti
senti nel tuo habitat, tra palme, ginko, pavoni e paciosi guardiani che
strappano i biglietti d’ingresso. Però ora togliti quel patetico costume,
Tarzan.
Museu dos coches. O sei una
squinzia che ha visto troppe puntate di Lady Oscar o sei del segno del Leone e
quindi hai un debole per tutto ciò che è maestoso, sontuoso e regale. Però in
questo caso mettiti l’anima in pace: quando hanno progettato il nuovo Museo
delle Carrozze, che l’anno prossimo sostituirà quello vecchio, non stavano pensando a te.
Colonna dei Távora. Sei un fine
conoscitore del quartiere ma non mentire: lo sei solo grazie al relativo post di Lisbon storie. Quindi non darti troppe arie e torna a fare la fila per le
pastarelle altrimenti perdi il turno. Ché come sai, qui a Lisbona le file le
rispettano, non come quel paese farlocco da cui provieni!
Cristo. Pastis de Belem. Tra l'altro, scritto come l'ho scritto in questo commento.
RispondiEliminaRiprova e bara. Funziona sempre coi test.
EliminaIo mi accontenterei che i turisti italiani dicessero BELEM e non BELEN....da brividi!!!!
RispondiEliminaAh ah ah, hai ragione! Ma del resto anch'io ho impiegato un po' per imparare a pronunciare "Belém" correttamente :-) Ma Belen no, 'n se po' senti'!
EliminaPasteis de Belem. ..con la scusa che ti leggo facendo colazione! ;-)
RispondiEliminaStai facendo colazione coi pastéis?! Ci trattiamo bene, eh? :-)
EliminaMagari.... :'(
EliminaIl "museu da marinha" ed il "planetario"
RispondiEliminaHo interpellato l'équipe di psicologi di Lisbon storie. Dicono che il tuo profilo è statisticamente irrilevante e quindi non è valsa la pena farne una disamina :-P
EliminaPeccato, essendo di Lx mi ricordo le gite scolastiche fatte sia al museo che al planetario.
EliminaUn'altra cosa che ricordo con piacere della mia gioventù passata a Belém era l'autoscontro che stagionalmente si piazzava nei paraggi. Ci appostavamo nel vano tentativo di conoscere belle ragazze locali. :)
Essendo tu di Lisbona, devo dire che il tuo italiano è eccellente!
EliminaComunque non sono mai stato né al Museu da Marinha né al Planetario. E' grave? :-)
Grazie per i complimenti. Sono un "alfacinha" trapiantato in Italia da alcuni anni.
EliminaIl "museu da marinha" merita di essere visto almeno una volta, principalmente se ti piace la Storia e le sue curiosità. Sinceramente non so se il planetàrio è ancora in funzione ma ho bei ricordi da ragazzo. E' stata un'ottima finestra che ha permesso alla generazione pre-internetiana di "vedere" la volta celeste, la Via Lattea ecc.
Farò un giro di ricognizione a Belém apposta. E naturalmente per coerenza ignorerò i pastéis.
EliminaE visto che sei alfacinha (de gema?) presto arriverà un post sull'argomento, che mi era già stato richiesto a gran voce tempo fa.
E obrigado :-)
Obrigado a te per il bel modo che hai nel divulgare Lisboa.
EliminaSono un alfacinha acquisito dopo il 25 Aprile del 74. Sono un "retornado" ma Lisboa è e lo sarà sempre la mia città. :)
Obrigado eu, anonimo alfacinha!
EliminaPASTEIS senza dubbio!
RispondiEliminae poi non essere così cattivo, io ci vado per le belle maioliche blu e per l'aria da latteria di piccolo centro di provincia! ...:) isa
Isa, ti credo giusto perché ti conosco. Se fossi stata un'anonima qualunque già ti avrei condannato alla cellulite eterna.
EliminaMah, non saprei a questo punto. Mi viene in mente la Torre, i Pasteis, la Residenza Presidenziale, il Museo da Marinha e tutto ciò che hai elencato. Sono quindi una mistura di profili?
RispondiEliminaPer la verità mi è venuto in mente Belém nei pressi del Rio delle Amazzoni, Brasile. Che consultando le mappe Google scopri che nella vecchia Colonia ce ne sono almeno altri 3 o 4 !!
Ricordo la prima volta da quelle parti, quando sentivo i locali a pronuciare. Avrò anche pensato male ma io sentivo "belin", nota parolina in genovese....!!
Anche per te ho interpellato l'équipe di psicologi di Lisbon storie. Il responso: se ti viene in mente tutto hai gravi disturbi della personalità aggravati dal fatto che posponi Lisbona a una sperduta metropoli del Brasile.
EliminaChe responso terribile !! Vada per i disturbi della personalità, ma accusarmi di posporre Lisbona (giammai !!) ad una città della foresta pluviale.......
EliminaAd ogni modo ha ragione l'anonimo di Lisbona: il museo da marinha dovresti visitarlo, se ti interessi di storia e storie marinaresche.
Sempre grazie per i tuoi interventi piacevoli. :-)
Va bene, mi avete convinto: visiterò il Museu da marinha (e poi magari ne scriverò un post).
EliminaE grazie a te sia per il suggerimento sia per seguire Lisbon storie con costanza e simpatia :-)
Allora se ti sei convinto a visitare il Museu fai un altro piccolissimo sforzo e da un'occhiatina al Planetario. Biglietto d'ingresso € 4,00.
EliminaSarà fatto, promesso! :-)
EliminaMi vengono in mentre le prime 3. Quindi direi "panzona ignorante"...Non male.
RispondiEliminaDov'è il tasto del "mi piace"? :-)
EliminaQuando penso a Belem penso alla luce, al mio averla scelta per la mia seconda volta a Lisbona come luogo dove alloggiare. E poi penso a quella mattina in cui mi sono infilata le scarpe da running e ho corso a Belem; di tanti km percorsi correndo quelli sono indimenticabili.
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