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Posso dire di conoscere
uno dei pionieri, degli avanguardisti, dei temerari che già più di
dieci anni fa solcavano le colline, sfidavano i saliscendi e
duellavano con la calçada a bordo di un fido destriero a due
ruote: il mio amico Paulo. Nei primi anni Duemila lui era uno dei
pochissimi (o l'unico?) in città a zigzagare impavido tra le
macchine mentre io gli dicevo, come una tata apprensiva, “cuidado,
menino!”.