Aristocratico è aristocratico, ma
di un’aristocrazia non altezzosa. Bello è bello, fiero e splendente come si
conviene a un principe, ma democratico e trasversale come richiedono i dogmi
sociali del XXI secolo. Poi dialoga bene coi suoi vicini, come il chiassoso
Bairro Alto, il trafficato Rato, il costoso Chiado. Sofisticato, questo no
(isso é que não, per dirla in portoghese), poiché a Lisbona nulla è
sofisticato, permeata com’è, sempre e comunque, di quella forte impronta
popolana che la contraddistingue dalle altre capitali europee (eccetto naturalmente
Roma).
Hai proprio capito: il Príncipe
Real è uno dei quartieri più ambiti di Lisbona. Prezzi alti ma non
inaccessibili, case belle ma non sfarzose, vita di quartiere tra il bel
giardino coi suoi chioschi, shopping alla moda tra i suoi negozi cool e dolce
far niente. Fulcro del distretto è appunto il romantico Jardim do Príncipe
Real, recentemente ristrutturato, con piante plurisecolari e un mercatino biologico
il sabato mattina. Tutt’intorno bizzarre architetture orientaleggianti,
palazzi rimessi a nuovo o in via di risanamento e negozi, bar e ristoranti alla
moda che si susseguono su rua da Escola Politécnica, arteria principale del
quartiere, spesso ostruita dal traffico. Ma anche le stradine che precipitano
sui due versanti del colle, uno in direzione dell’avenida da Liberdade, l’altra
verso la praça das Flores e quindi São Bento, sono un delizioso dedalo di negozietti
di quartiere, residenze con giardino (moradias com quintal), panorami sublimi e
scorci da innamorati.
A questo punto però devo dirti
chi è questo Príncipe Real: si tratterebbe del titolo onorifico spettante, su
decisione della regina Dona Maria II, all’erede al trono della corona del Regno
Unito di Portogallo, Brasile e Algarve, e cioè colui che nel 1853 –quando cioè
il Brasile se n’era già andato per i fatti suoi- sarebbe diventato il re Dom
Pedro V, a cui è dedicata anche la via che porta fin qui, ma che morì quand’era
ancora giovane e -si suppone- bello.
E a proposito di uomini giovani e
-si suppone- belli, non poteva esserci coincidenza più felice: devi sapere che il quartiere è
il fulcro della nightlife gay. È infatti qui che si raggruma la maggior parte
di bar e discoteche in cui fare le ore piccole (dopo aver passato il badge al
Bairro Alto, precisamente tra la travessa da Espera e rua da Barroca). Così, tra
la rua da Palmeira e la praça das Flores, è un fiorire di club come il Trumps, la
più grande discoteca gay del Portogallo, o il Finalmente, storica discoteca con
tanto di divertentissimo drag show, nonché i vari Tr3s, Woof, Construction,
106, Bric-à-bar e via rimorchiando. Tutti posti in cui puoi trovare il tuo príncipe
azzurro. Se sei un principe anche tu, claro!
Adoro Principe Real ed il mercatino del sabato (inizia la mattina e finisce verso le 14) è un appuntamento per me (quasi) fisso, perché vi trovo carciofi, bieta, marmellate senza zucchero buonissime ed altre verdure semisconosciute a Lisbona :)
RispondiEliminaGaio è gaio, e molto divertente, pure!
Ciao, Elle, bentornata! :-)
EliminaIn realtà il mercatino biologico fa parte dei miei programmi da anni, ma il sabato mattina è sempre un giorno molto difficile: l'ozio prende il sopravvento con più forza rispetto agli altri giorni...
adoro principe real!!!! incantevole.... *-*
RispondiEliminaPS. una tappa al finalmente è obbligatoria!!! mi ci sono divertit davvero tanto
Eh sì, Rokkino, il Finalmente è davvero divertente :-)
EliminaCiao, mi sono imbattuto nel tuo blog cercando info su Lisbona.
RispondiEliminaVolevo farti i complimenti per il modo in cui scrivi e per la tua passione per la città che mi hanno colpito a tal punto che in pochi giorni mi sono riletto tutti i vecchi articoli.
Verrò a Lisbona per la prima per il ponte del 25 con la mia ragazza e leggendoti ci siamo già innamorati della città.
Purtoppo staremo solo un paio di giorni. Che cosa ci consigli di assolutamente imperdibile calcolando che siamo appassionati di fotografia?
Ciao, pko
Eliminaprima di tutto benvenuto su Lisbon storie e grazie mille dei complimenti.
Certo due giorni per apprezzare appieno la città sono un po' pochi, però sicuramente sono sufficienti per rimanerne stregati. Per quanto riguarda le foto (sappi che io maneggio fotocamere e simili con la stessa disinvoltura con cui potrei guidare un TIR) non penso di saperti dare consigli mirati. Ti dico solo di soffermarti sui numerosi miradouros della città e di far caso alla luce che cambia in maniera evidente nel corso della giornata, regalandoti sfumature sempre nuove, che la tua macchina fotografica riesce a catturare senza dover poi ricorrere al photoshop. Ecco, diciamo che il photoshop è già incluso nel cielo.
Buon viaggio e benvenuto a Lisboa!
Ciao Graziano, io sono la pko-fidanzata lisbonstorie-addicted.
RispondiEliminaTi faremo sapere le nostre impressioni (carina, bella o normale ;-)) su Lisboa.
Grazie mille, Ilaria
Ilaria, dicendo che sei lisbonstorie-addicted mi mandi in brodo di giuggiole :-)
EliminaGrazie, aspetto il resoconto al vostro rientro da Lisboa.
E boa viagem!
EliminaOre 5.45, la musica ed il frastuono di un altra notte di festa nel Bairro Alto sono terminate da poco e noi abbiamo poche, pochissime ore di sonno sulle spalle. La voglia di un ultimo saluto a Lisbona è però troppo forte, e finisce che ci ritroviamo di nuovo a passeggio tra le vie ancora deserte, per risalire fino al Miradouro das Portas do Sol.
Arrivare fin lassù,a piedi e con tanto di valigie al seguito,non è proprio una passeggiata, ma una volta che sei lì ti dimentichi di tutto,abbagliato dalla luce di quell'alba che ti riconcilia con il mondo.
Un'ultima mezzora di relax prima di salire sul tram 28 che sferragliando ci riporta giù al Chiado di fronte al café A Brasileira, il locale è ancora chiuso, ma Pessoa è già li fuori, come sempre.
Controvoglia siam costretti a lasciarci inghiottire nel tunnel della metropolitana, lasciando Lisbona con quel fermo immagine del tram elettrico che si allontana risalendo verso un'altra corsa. Solo a quel punto capisci a pieno cos'è la saudade e ti rendi conto di quanto ti mancherà domani quella città dove gli ambulanti non vendo ombrelli ma occhiali da sole, dove la gente contraccambia sempre un sorriso, e dove c'è sempre il tempo per rilassarsi e bere una bica.
Aeroporto-decollo-atterraggio e siamo di nuovo a casa a sfare le valigie, quando sbucano fuori tre vecchi 45 giri di musica fado acquistati in quel mercatino al Jardim do Príncipe Real; vanno assolutamente ascoltati subito. Ci sono anche dei pastéis de nata comprati come souvenir per i parenti, ma forse per questo viaggio niente souvenir per i parenti...
Bene, pko, mi pare di capire che Lisbona vi sia piaciuta. Altre due vittime: benvenuti nel club della saudade :-)
EliminaGrazie per il tuo resoconto, davvero suggestivo. Mi sono immaginato voi due guardare l'alba al miradouro das Portas do Sol... da brivido, vero?
Quanto ai pastéis de nata... peccato per i parenti :-)))
Beijinhos!
Ciao Graz, che bel post e che bella botta de saudade...
RispondiEliminaObrigado, Monica! :-)
Elimina