lunedì 1 aprile 2013

L’ENIGMATICO CASO DELLE DOPPIE




Oggi ti invito a pranzo: mangiamo un bel risoto, poi mozarela e quindi tiramissù. Per digerire facciamo un giro di shopping tra le boutique di Dolce&Gabanna e Cavvali (che detesto entrambi), quindi al cinema a vedere un film di Moreti e poi andiamo a un concerto di musiche di Vincenzo Belinni. Così ti dimostro che i portoghesi, con le doppie, non ci sanno proprio fare.

Il mio purismo linguistico (portato al parossismo, lo riconosco) mi trasforma in aspirante boia quando sento i miei connazionali maltrattare la mia lingua madre, ma anche quando sono stranieri non sono tenero. Quindi pretendo che chi ha fatto il risotto, anche a Lisbona, verifichi che in italiano si scriva risotto e non risoto, come invece puntualmente succede.

Devi sapere che quando i portoghesi si cimentano con l’italiano -e questo accade molto spesso, pensa solo all’universo gastronomico, a quello della moda e del design o quello della musica- distribuiscono consonanti doppie come se stessero lanciando dadi, rifuggendo dalla documentazione e dall’accertamento, operazione che certo nel 2013 non richiede la consultazione di un incunabolo nella biblioteca nazionale, ma semplicemente di Google sullo smartphone. E quindi è un trionfo di tagliatele, gelatto, Toscanna, e chi più nne ha più ne meta. Non parlo solo di ristoratori o di negozianti, ché lì il peccato sarebbe veniale, parlo soprattutto di giornalisti e/o redattori web e/o presunti tali, e quindi capirai il mio disappunto.

A parziale loro discolpa va detto che i lusofoni raddoppiano solo tre consonanti: la rr, che suona come la erre francese arrotolata, la ss e la cc, che si pronuncia come ss. E, al pari degli ispanofoni, di cui però non c’interessa una beata ceppa com’è giusto che sia, hanno proprio delle difficoltà innate a percepire la differenza tra una consonante singola e una doppia. Proprio non la distinguono. Io ho più volte cercato di spiegarla ai miei amici che chiedevano lumi, ma non c’è stato verso. Li ho anche messi di fronte alla prova cruciale della differenza tra penne e pene, chiedendo loro di far bene attenzione, ma niente. Nemmeno i coltissimi Paulo o Rolando, o lo stesso Manoel, di origine italiana e che parla italiano, riescono a cogliere la diversità di pronuncia, e quindi di scrittura, tra capello e cappello, tra ano e anno, tra rosa e rossa (solo Teresa, che in verità parla benissimo italiano, riesce a districarsi abbastanza disinvoltamente tra gli inghippi delle doppie). E quindi vanno a caso. Perciò potrai leggere, ad esempio: Cappela Sistina, Eros Ramazotti, Salvattore Feragamo, panna cota e via incespicando, tanto per loro il suono è identico.

Però persiste una perplessità: poiché le doppie non sono appannaggio esclusivo dell’italiano, i portoghesi dovrebbero avere le stesse difficoltà con l’inglese o il francese. E invece mi pare di no, forse perché queste lingue sono molto meglio conosciute. O forse perché io non vi presto la dovuta attenzione. Anche perché, diciamola tutta, cosa sono i barbari latrati dell’inglese o del francese di fronte alla musica sublime che risponde al nome di lingua italiana?

12 commenti:

  1. è vero... una partita persa, quella con le doppie! :/ post sublime, o forse dovrei dire subblimme? ;)

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    1. Obrigado, Monica, sei semmpre molto genttile :-)

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    2. Un appello ai presenti: perché non chiediamo tutti insieme a Graziano di fare un ebook con i suoi racconti\articoli su lisbona? Sono sicuro che con un'operazione di crowdfunding può finanziare la cosa. Io da solo darei la mia parte.

      Un salutone,
      Grazie

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    3. dfs, la tua proposta mi lusinga non poco :-)
      Ma nel caso in cui Lisbon storie dovesse diventare qualcos'altro, non sarà perché i lettori l'avranno finanziato ;-)

      Grazie ancora e segui sempre Lisbon storie!
      Graz

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  2. La doppia "c" non dovrebbe contare visto che la seconda ha la famosa "cedilha" che la distingue e la torna facilmente da individuabile.
    Comunque è vero, i portoghesi sono avversi alle doppie italiane.

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    1. Uhmmm... se sicuro, anonimo? E "accionar" o "direccionar" come si scrivono? Doppia c senza cediglia. A meno che con l'accordo ortografico non siano cambiate anche loro...

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    2. Ma con l'accordo ortografico dovrebbe essere dissueto.
      Se "vale" ancora allora hai ragione tu.

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    3. No, se con l'accordo ortografico sono state abolite hai ragione tu :-)

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  3. ..''cosa sono i barbari latrati dell’inglese o del francese di fronte alla musica sublime che risponde al nome di lingua italiana?''.. PAROLE SANTE!!! anzi SANTTE..

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