venerdì 23 novembre 2012

BELLA E ACCESSIBILE - 1


Il mio secondo o terzo giorno in assoluto a Lisbona, più di dieci anni fa, trotterellavo per i vicoletti scoscesi e le gradinate della Mouraria, col fiato mozzato per via delle vedute e degli scorci che mi si presentavano davanti, ma anche per via delle salite e dei gradini che stavo facendo. All'improvviso mi ritrovai in un piccolo slargo circondato da case fatiscenti, tipiche del quartiere, e davanti a una di esse vidi un giovane prendere il sole su una sedia a rotelle. Non potei fare a meno di pensare che abitare in quel posto, accessibile solo a piedi, per lui doveva essere un vero problema.

Questa scena mi è tornata in mente giorni fa, parlando con la mia amica Simona, che si muove su una carrozzina e che è fondatrice e presidentessa di una onlus molto attiva nella promozione al diritto alla mobilità e all’accessibilità. Parlando di viaggi, che lei fa spesso e volentieri, mi ha detto che Lisbona non è tra le sue mete in programma perché notoriamente poco accessibile per chi non si muove sulle proprie gambe. Lì per lì non ho potuto darle torto. Le strade sono ripide, le gradinate sono tante e le calçadas, benché affascinanti, sono spesso sconnesse rendendo difficoltoso muoversi in carrozzina.

Poi però ci ho pensato meglio, e in effetti non è esattamente così. Lisbona è accessibile a tutti, solo che bisogna avere qualche accortezza e sapere a colpo sicuro dove andare, come del resto in ogni città che non sia Stoccolma, Vienna o Copenhagen. Un paio di anni fa anche la rivista Time Out Lisboa dedicò la cover story e un ampio articolo all’argomento, scritto peraltro da una giornalista che viveva sulla propria pelle le difficoltà di scontrarsi quotidianamente con una conformazione orografica e architettonica poco adatta alle proprie possibilità motorie. Cionondimeno, riuscì a definire un itinerario a misura di sedia a rotelle, che attraversava i principali punti d’interesse del centro, giungendo alla conclusione che sì, forse Lisbona è un po’ difficile ma non impossibile per chi ha deficit motori (quindi anche per chi si muove con le stampelle o più semplicemente è anziano o scarrozza bambini piccoli nel passeggino).

Sicuramente non sono accessibili le vecchie casette del centro storico (come la mia), senza ascensore e con scalinate strette e ripide che avrebbero messo in difficoltà pure Messner da giovane; purtroppo non sono accessibili i vicoletti e le gradinate di Alfama, Mouraria e Castelo, e vanno studiati itinerari ad hoc se si vogliono visitare altri quartieri. Purtroppo non è possibile salire sui simpatici tram storici come il 28 e gli altri, però la metro, benché proprio qualche giorno fa il quotidiano Pú
blico non ne abbia parlato in termini entusiastici per quanto attiene all’utenza dei disabili, è molto più accessibile di quelle di Roma e di Milano (che te lo dico a fa'). D'altro lato, però, la città offre anche interi quartieri e attrazioni che possono essere goduti e apprezzati appieno da tutti.

Perciò preparati che domani ti porto a scoprire la Lisbona accessibile.

3 commenti:

  1. il prossimo post lo condivido su tutti i canali, bravissimo!

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  2. Finalmente mi sono decisa, ed ad aprile vedro' lisbona per la prima volta.
    Sto divorando il tuo blog...
    Grazie!

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    1. Cinzia, hai preso un'ottima decisione.
      E grazie a te per aver divorato il mio blog :-)

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