sabato 20 ottobre 2012

IL RICHIAMO DEL CAUTELEIRO (E ALTRI AMBULANTI)


In un angolo profondamente lisboeta c’è una statua bronzea senza piedistallo, discreta e piccolina, di cui quasi non ti accorgi e che anzi, vista così di sfuggita, sembra l’ombra di un passante o addirittura di un questuante un po’ spaesato. E invece è un omaggio a un mestiere umile e popolare, ben radicato nell’anima della città, la cui voce fino a pochi decenni fa risuonava nelle piazze e nei vicoli gridando: “Cautelas”.

Il cauteleiro vendeva i biglietti della lotteria, le cautelas appunto, sostantivo e interiezione che, a quanto mi ha raccontato la mia prof Maria Zé, serviva ad ammonire gli acquirenti: comprate ma con cautela, perché se vi fate prendere la mano potreste rovinarvi. Questo monumento alla discrezione e alla morigeratezza puoi vederlo davanti alla sorprendente chiesa di San Rocco in praça de Trindade Coelho, incastonata tra Chiado e Bairro Alto. Fu commissionata nel 1987 dalla Casa da Misericórdia che, come dice il nome, è un’emerita istituzione caritatevole, attiva da secoli e ben radicata in città.

La statua c’è, ma i cauteleiros? Pare che qualcuno ancora esercitasse fino a qualche anno fa. Adesso resta solo la carica mitologica di questi personaggi, talmente viva che anche il gruppo cult di comici Gato Fedorento gli ha dedicato un esilarante sketch. Del resto oggi i biglietti della lotteria, insieme a tutto l’armamentario di raspadinhas varie (i gratta e vinci), si vendono in apposite rivendite chiamate Casa da sorte (Casa della fortuna).

E a proposito di sorte, non molto felice è stata quella di un’altra figura di venditore ambulante lisboeta, che pure è esistito fino a qualche decennio fa: il venditore di fichi. D’estate, poco prima dell’ora di pranzo, si sentiva l’eco di questo personaggio cantare: “quem quer figos, quem quer almoçar?” (chi vuole fichi, chi vuol pranzare?) e le persone che si lasciavano tentare gli davano una voce dalla finestra e calavano il cestino per farselo riempire di fichi e imbastire così un pranzo a base di pane e fichi. Altri tempi davvero!

Infine ci sono gli ambulanti che sono sopravvissuti al turbinio dei decenni. Uno di questi è l’arrotino, ma è talmente banale che lo incontri anche nei quartieri romani. Gli altri, che già conosci, sono il caldarrostaio e il lustrascarpe. Ma sembrano godere di ottima salute e non hanno nessuna intenzione di tramutarsi in statua.

7 commenti:

  1. Ciao, io ero a Lisbona fino a mercoledì e all´aeroporto ho visto un cauteleiro! E non era
    la prima volta, l´ho visto anche a giugno, quando tornavo in Germania, dove vivo. è sempre lo stesso, piccolo, dimesso, capelli bianchi.. si apposta sempre al check-in della Germanwings, sperando che i tedeschi, gli ultimi con la grana, gli comprino qualche biglietto...
    Grazie per l´articolo, quando ho notato questo omino mi sono chiesta che vendesse :)
    Alessandra

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Alessandra
      sei sicura che fosse un cauteleiro e non uno spacciatore? :-)))
      Scherzi a parte, ogni tanto se ne vede qualcuno che però non è "il" cauteleiro che grida "cautelas", come illo tempore. Tuttavia non sapevo che esercitassero anche in posti così inaspettati. Grazie per la segnalazione ;-)

      Elimina
    2. :)

      È un vecchino, forse l´ultimo della sue specie che cerca di adeguarsi ai "nuovi" mezzi di trasporto..
      Un saluto

      Alessandra

      Elimina
  2. io l'ho incontrato alla festa di sant'antonio. molto bella la conversazione con la statua :D
    il venditore di fichi infatti non lo conoscevo, i lustrascarpe e i caldarrostai invece sì. ma le castagne non sono uguali alle nostre, sono cotte in un modo diverso (e sono meno buone!). volevo saperne di più, ma il link non funziona!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie anche a te per la segnalazione, mariantonietta: ho rimesso a posto il link...
      Ps: le castagne locali sono forse meno buone delle nostre ma infinitamente meno care ;-)

      Elimina
  3. Ciao, è la prima volta che scrivo qui, anche se ho iniziato a leggere il blog da un po' di mesi. Sono tornato da Lisbona ieri e sono stati 6 giorni fantastici, una delle città più belle che abbia mai visitato e inoltre ho visto anche il cauteleiro dato che era vicino alla nostra pensione!
    Il Portogallo e Lisbona mi incuriosivano già da tempo, ma questa mia breve vacanza e il tuo blog continuano a farmelo amare ancora di più.
    Nestore

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Obrigado, Nestore
      mi fa piacere che Lisbon storie alimenti il tuo amore per Lisbona. Ma del resto quando si ama una città la cosa è sempre reciproca :-)))

      Elimina