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Sei in largo do Chiado o
davanti alla stazione del Rossio e improvvisamente vedi una densa
nuvola di nebbia o fumo, e non appena riesci a superare la coltre
ecco un omino alle prese con uno strano macchinario metallico che
sembra uscito da un film di fantascienza degli anni Sessanta o da un concerto dei Rockets. No, non
è l'effetto allucinogeno del vassoio di pastéis de nata che ti sei appena
sgargarozzato. Stai solo vedendo un venditore di castagne all'opera.
Questa
categoria di ambulanti compare a ottobre, quando a Lisbona ci
sono ancora 25°C e pieno sole e si va pure in spiaggia, ma lo snack
“autunnale” è troppo irresistibile per molti lisboetas che non
hanno voglia di aspettare sciarpe e guanti per riempirsi lo stomaco
con una dozzina di caldarroste spendendo solo due euro (o un euro per
mezza dozzina).
I venditori
di castagne ravvivano ogni angolo della città fino ad aprile
con la loro suggestiva nuvoletta di fumo, con il loro gorgheggio a
base di “são
quentes, são
boas” (sono calde, sono buone), e con i loro buffi trabiccoli
metallici con buffi fornetti e buffi comignoli conici che
abbrustoliscono le castagne cosparse di polvere di sale.
Anche l'incarto è
tipico: fino a qualche anno fa erano coni rigorosamente fatti con le
pagine gialle, ma nel 2007 il Ministero della Salute ne mise al bando
l’uso, facendo storcere il naso ai lisbonesi che, pur consapevoli
dell’incarto poco salubre e molto chimico, erano felici di
celebrare quel piccolo rito dell'autunno/inverno con il cartoccio di
pagina gialla. Immediatamente l’ufficio marketing delle Páginas Amarelas (Pagine Gialle, appunto) tirò fuori dal cilindro la
soluzione delle soluzioni, rifornendo i venditori ambulanti di
sacchetti ad hoc, ecologici, igienicamente conformi alle richieste
ministeriali e con tanto di tasca per le bucce. E naturalmente con il
logo dell'azienda in bella vista. E già dall’autunno successivo
altri sponsor hanno cominciato a comparire sui sacchetti. Così oggi
c'è chi acquista castagne e chi acquista spazi pubblicitari.
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