Il tram 28E sta a Lisbona come l’autobus 64 sta a Roma: sono entrambi pieni di turisti pronti a farsi borseggiare. La differenza principale è che mentre il 64 porta i turisti alle principali attrazioni, il 28 è di suo un’attrazione.
Giallo, vecchietto, asmatico, coi suoi interni di legno, le sue scritte d’antan, il suo stridere e sferragliare lungo le strade scoscese della città, la sabbia riversata nelle rotaie per fare attrito e non slittare, ha fascino da vendere. E ancora di più ne ha quando, privo di turisti, trasporta vecchiette sdentate che abitano nei tuguri di Graça, nonnetti con l’alito avvinazzato da qualche ginjinha di troppo o teppistelli che scroccano il viaggio appollaiandosi al predellino posteriore, bisticciando rumorosamente e mandando su tutte le furie i tranvieri. Infatti, prima che attrazione turistica da cartolina, il 28E è un mezzo di trasporto della Carris, l’azienda municipale dei trasporti urbani, che collega tra loro i quartieri più rappresentativi della Lisboa antiga, dal cimitero dei Prazeres (dei Piaceri) al multirazziale Martim Moniz, e viceversa.
A giudicare dal suo aspetto verrebbe da pensare che questo pezzo d’antiquariato ambulante risalga all’Ottocento o giù di lì: niente affatto, visto che Lisbona conobbe i primi omnibus elettrici nel 1901 e che questa linea fu inaugurata il 1° marzo 1914. Oggi il 28E copre un percorso di circa dieci chilometri, trotterellando per quaranta minuti tra lo charme dei quartieri più alla moda e l’atmosfera piacevolmente trasandata dei quartieri più popolari.
Al non proprio modico prezzo di 2,85 euro (causa crisi), o con circa un euro se si viaggia con la card LisboaViva, si compie un viaggio che è un compendio delle cose da vedere a Lisbona. E non solo: di recente il 28E è diventato anche teatro di un’iniziativa molto interessante: "Fado no eléctrico" (Fado nel tram). A giugno, a ridosso della festa di sant’Antonio, vi vengono allestiti spettacoli di fado con un chitarrista e una fadista che il più delle volte viene accompagnata dai passeggeri che intonano insieme a lei i grandi classici popolari. Trovarsi lì, in quei momenti, non ha prezzo: è un vero e proprio spettacolo molto lisboeta, che fa il paio con quello che si poteva vedere fino a pochi anni fa, quando signorotti dal baffo impomatato o rubizzi sovrappeso tenevano in mano le redini della carrozza. Adesso, invece, aitanti giovanotti e graziose signorine hanno preso il loro posto. Ed è delizioso vedere come le graziose signorine brandiscono la spranga di ferro in dotazione del tram imprecando contro quei ragazzacci che si attaccano al tram senza pagare il biglietto, ‘sti portoghesi!
Ovviamente ci ho fatto un giro, quando son stato in Portogallo. E non ci crederai, ma non mi hanno nemmeno borseggiato.
RispondiEliminaDiego
Ciao Diego
Eliminanon ti hanno borseggiato perché avevi sicuramente letto il cartello "cuidado com os carteiristas"! :-)
Graz