Cosa puoi fare negli
assolati pomeriggi d'inverno o nelle pigre mattine d'estate quando
vuoi oziare guardando la gente, godendoti la vista del fiume, facendo
finta di leggere o chiacchierando con gli amici, il tutto al prezzo
di un caffè? Prendi un caffè. Dove? In un chiosco.
I tipici quiosques
disseminati per Lisbona sono edicole votive dedicate al dio caffè e alla dea birra:
per lo più ottagonali, per lo più metalliche, per lo più
abbandonate per decenni dopo aver ospitato, a partire dalla fine del
XIX secolo, rivendite di cautelas (lotterie), tabaccherie,
baretti, biglietterie del tram e altre piccole attività. Fino a
pochi anni fa erano operativi soltanto due o tre, il più frequentato
dei quali era quello del miradouro de Santa Catarina,
meravigliosa scenografia e meravigliosa fauna composta da
punkabbestia, spacciatori, studenti, aspiranti
modelle e radical chic.
Poi la Câmara
Municipal ha avuto l'idea: perché non far restaurare tutti i
chioschi e ospitarvi punti di ristoro? Detto, fatto. Dal 2008, per la gioia di tutti i beoni, sono
state indette varie gare d'appalto per l'assegnazione di
uno o più chioschetti, con l'intenzione di riaprirne trentacinque.
Così sono risorti i chioschi al miradouro da Graça, al
miradouro de São
Pedro de Alcântara,
nei giardini del Torel, del Príncipe
Real, di Estrela e via sbevazzando. Ormai siamo già a
quota trenta chioschi, tutti forniti di esplanada (tavolini
e sedie) e alcuni anche di servizi aggiuntivi, come una piccola
emeroteca o copertine di lana da utilizzare nelle giornate più
fresche.
Gli ultimi cinque
chioschi restituiti al glamour metropolitano si trovano tra una
boutique e l'altra nell'Avenida da Liberdade, ma l'operazione
continua: la prossima gara d'appalto è per il chioschetto nel Jardim
da Parada, nel placido quartiere residenziale di Campo de
Ourique, tra anziani che giocano a carte e sputacchiano, bambini
che bisticciano in portoghese nel parco giochi e sciure che tornano con la spesa
dal vicino mercato. Se vuoi svoltare, guarda qui.
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