“Il mondo è fatto a
scale, c'è chi scende e c'è chi sale, ma io ti auguro di cuore di
andare in ascensore”. Alzi la mano chi non si è mai trovato
scritto sul diario delle medie questa filastrocca demente che
stucchevoli compagni di classe non lesinavano sulla cartoleria
altrui. Mi è tornata in mente qualche giorno fa, mentre salivo da
rua dos Fanqueiros a rua da Madalena e da lì alla Costa do Castelo.
Come? In ascensore.
Dal momento che non sono
Highlander gli anni passano anche per me: ricordo come fino a qualche
stagione fa mi inerpicavo lungo i colli di Lisbona senza colpo
ferire. Da Estrela alla Baixa in un balzo, e poi dall'Avenida al
Príncipe Real con uno
schiocco di dita. Invece ora, miei cari nipotini, nonostante le mie
frequenti sedute in palestra, mi costa fare anche la sola calçada do Combro.
Meno male che la città è
prodiga di tram ed elevadores che facilitano la vita ai pigri come
me, ma meno male ancora di più che la Câmara
Municipal, venuta a conoscenza della mia crescente avversione per le
salite dannatamente ripide, ha messo a punto un nuovo piano di
mobilità che prevede la realizzazione di vari ascensori e scale
mobili in alcuni assi critici.
Uno è già in
costruzione: è sotto il miradouro de Santa Luzia e collega questo
ritrovo di turisti ai vicoletti di Alfama. L'intenzione è
quella di arrivare al terminal delle crociere, per incanalare come in
un enorme tubo di scarico tutti gli organismi vomitati dalle enormi
navi che posteggiano nel Tago. Un altro tratto in progettazione è quello che va dalla Casa dos Bicos alla Cattedrale, incipit di un percorso che dovrebbe
arrivare fino al Castello, per la gioia di tutti quelli che
preferiscono smaltire le pastarelle in altro modo anziché
inerpicarsi per ripidi declivi. Sul versante nord della collina del
castello, invece, sono in progettazione due percorsi: uno sull'asse
Mouraria-Graça, per superare un dislivello di 46 metri, e un altro
dal Martim Moniz al Castello, 47 metri di dislivello, cioè quasi
venti piani di scale. Mica poco!
Un altro ascensore, non
pubblico, che utilizzo molto spesso, è quello degli Armazéns do Chiado, quotidianamente preso di mira da migliaia di pigri, che
oltretutto alla bisogna ti porta dritto alla casa de banho del
suddetto centro commerciale. Ma molto spesso la mia pigrizia, quando
mi trovo alla Baixa e non ho nessuna intenzione di mettere a
repentaglio le mie calorie residue salendo rua do Carmo e poi rua
Garrett, mi spinge addirittura a prendere le scale mobili della stazione della metro Baixa-Chiado
così, senza consumare nemmeno un micron di suole di scarpe, mi
ritrovo al largo do Chiado fresco come una rosa anziché ansante.
Perché se Lisbona è fatta a scale, con chi le scende e chi le sale,
per salvaguardare il mio cuore, io me la faccio in ascensore (che poi
in realtà sarebbe il contrario, però...).
Ho abitato in baixa per un paio d'anni e le so tutte!
RispondiEliminaMa perché non sei mai salito dalle scale mobili di H&M fino a rua Garrett o da quelle di Sport Zone (ora chiuso) degli armazéns do chiado? Giusto per non fare la fila per l'ascensore.
Poi ora, passeggino munita, ho dovuto smetterla di sfruttare le scale mobili dei negozi e mi tocca aspettare che costruiscano nuovi elevador.
Passare in H&M?! Tsk, vanesio e perditempo come sono, a ogni passaggio avrei perso mezz'ora e speso degli euro per qualche straccio che avrebbe ulteriormente intasato il mio guardaroba. No, no, meglio l'ascensore.
EliminaComplimenti, bel blog per una città che mi ha sempre affascinato e che dovrò sicuramente visitare e i tuoi post mi fanno aumentare la voglia. :)
RispondiEliminaDaniele, mi fai arrossire!
EliminaGrazie mille per i tuoi complimenti e benvenuto nella banda ;-)
Ciao Graziano, grazie mille per le dritte che ci hai regalato sui vari ascensori. Sai se sono stati completati quelli di cui parli nell'articolo? Saluti
RispondiEliminaElena
Grazie a te, Elena!
EliminaAl momento mi pare che i lavori dei tre elevadores citati sono in dirittura di arrivo, quindi tocca pazientare ancora un altro poco.