I luoghi comuni: uno dice
Portogallo e pensa ad arretratezza, uffici fatiscenti e inefficienza
borbonica (altro luogo comune: il Regno di Napoli era all'avanguardia
nell'organizzazione burocratica e molti stati europei si ispirarono
al suo modello). Invece, dopo quello che ti ho spiegato nel post precedente, eccoti una spicciolata di aneddoti per farti ricredere se
hai ancora dubbi (e se non sei portoghese: in tal caso continuerai a
lamentarti).
Potrei cominciare col
narrarti di quella volta che, avendo necessità di ricevere
un'informazione su un'iniziativa specifica del Comune, una mattina
qualunque ho inviato un'email sapendo che avrei avuto una risposta ma
ignorando che sarebbe giunta con una sollecitudine umiliante: dopo
un'ora. Potrei anche raccontarti di quando un impiegato dell'EPAL
(acqua) mi chiamò sul cellulare informandomi che il documento che
avevo richiesto per realizzare il nuovo impianto idrico mi era stato
inviato per raccomandata ma era tornato al mittente. “Dobbiamo
inviarlo a un altro indirizzo, senhor, o preferisce passare a
prenderlo nei nostri uffici?”.
Potrei raccontarti di
quella volta che, avendo bisogno di un documento già in mio possesso
ma che avevo lasciato a Roma, mi sono recato negli uffici centrali
del Comune e ho chiesto informazioni alla reception per avere un
duplicato. L'impiegata, appurato che si trattava di un documento
emesso un anno prima e quindi già consegnato agli archivi, cioè
digitalizzato, smanetta trenta secondi sul computer, lancia una
stampa e mi dà la copia del documento. Gratis e dopo due minuti.
Potrei anche raccontarti
di quella volta che ero andato al catasto, che nella mia mente,
traviata da un paio di spedizioni in quello della mia simpatica ma
sciocca città d'origine, richiamava scenari da girone dantesco con
orde di rubizzi geometri di provincia che davano pacche sulle spalle
e offrivano caffè (e mazzette?) a torbidi impiegati che infatti non
erano mai al lavoro ma sempre a prendere il caffè. Insomma, ero
andato per chiedere la caderneta predial (il certificato
catastale) e dopo quindici minuti di fila ecco il mio turno. La
gentile impiegata mi chiede il numero di particella, che ignoravo
(“Não
há
problema, senhor”). Mi chiede il número
de contribuinte (codice fiscale), che naturalmente non era
memorizzato sul mio cellulare (“Não
há
problema, senhor”). Mi chiede quindi il mio nome e lì so
rispondere (“Muito bem, senhor”). Dopo due minuti, ecco la
caderneta predial (“Muito obrigada e bom resto de dia,
senhor”).
Potrei continuare
dicendoti che il passaporto e il cartão
do cidadão
(un documento elettronico che racchiude tutta la vita del cittadino)
vanno prenotati telefonicamente o per email per poi ricevere una
comunicazione con l'invito a recarsi, a una data e un'ora convenuti,
nell'apposito ufficio per sbrigare la pratica. Naturalmente
“sbrigare” è il verbo che si attaglia meglio.
Potrei continuare ma mi
fermo qui. Però permettimi di chiudere con un aneddoto-lampo. Il mio
architetto mi raccontò scandalizzato che una volta, andando in un
ufficio periferico dell'urbanistica, non trovò la carta igienica in
bagno e se ne lamentò con l'usciere. Perché, come immaginerai, i
bagni degli uffici pubblici portoghesi sono delle sale operatorie se
paragonati ai nostri. Per esempio quelli dell'urbanistica del Comune
o quelli delle Finanças sono puliti, nuovi, hanno carta
igienica, sciacquone funzionante, sapone nel dispenser, salviettine
per asciugarsi e serratura che chiude. Lo vedo, stai ridendo. Per non
piangere.
Mi è capitato di essere pronta per una polemica furibonda aspettandomi un rinvio per la mia richiesta ( residenza nel comune di nascita, dopo una parentesi a Carrara) e ho dovuto ricacciarla indietro, perché era tutto sorprendente pronto ...ma io, nativa di lì, risultavo immigrata nel ritornare con marito e figli per motivi di lavoro, mi ha fatto un certo effetto, gioie e misteri della burocrazia!
RispondiEliminaCome vedi sto seguendo il tuo invito-consiglio di seguire Lisbon storie; mi farebbe piacere che tu facessi altrettanto con il mio Schiaccianoci.
Grazie, a presto:-)
Fata C
Grazie, fata.
RispondiEliminaGià visto il tuo Schiaccianoci. Ci tornerò presto ;-)
Queste osservazioni mi confortano. Sto riflettendo all'idea di trasferirmi in portogallo (l'esenzione fiscale per i pensionati stranieri e' un'esca irresistibile), ma vivendo in Francia, e dopo aver vissuto in Inghilterra e in Danimarca, temo di ritrovare le inefficienze e la burocrazia all'italiana, alle quali non sono piu' abituato. Leggo che il servizio sanitario e' piuttosto carente, e che il sistema degli ambulatori di riferimento (se ho capito bene) costringe a lunghe code, a meno di rivogersi a medici privati. Io ho subito un trapianto di fegato in Francia, e sono seguito dall'efficientissimo sistema sanitario francese, dove peraltro sono preso in carico in esenzione totale. Che cosa devo aspettarmi, se mi trasferisco in Portogallo? grazie..
RispondiEliminaCiao Giovanni
Eliminapurtroppo (anzi per fortuna) non ho importanti esperienze dirette relative alla sanità portoghese, a cui mi sono affidato solo due volte, una per una bronchite e un'altra per una caduta dal motorino "importata" da Roma (dove i solerti medici del San Giovanni avevano accuratamente evitato di prescrivermi un antibiotico per scongiurare l'infezione che poi si manifestò e che una dottoressa del Sao José mi prescrisse avendo subito visto l'escoriazione andata a male). Quindi le esperienze sono state positive ma poco significative. In linea generale i portoghesi si lamentano della sanità pubblica, ma i portoghesi si lamentano di tutto così come noi italiani che credo, nonostante tutto, abbiamo davvero uno dei ssn migliori al mondo.
Per come hai potuto leggere, la burocrazia portoghese, seppure gigantesca perché nei decenni ha dovuto "sistemare" migliaia di clientes (come del resto in Italia), negli ultimi anni, per ammissione degli stessi portoghesi, poco inclini a riconoscere le proprie eccellenze, ha subito uno snellimento e un'ammodernamento degni di una nazione europea; quindi, anche se non posso affermare che gli standard sono all'altezza di quelli francesi o danesi (perché non sono mai entrato in un ufficio pubblico di quelle nazioni), posso tranquillamente dirti che sono molto al di sopra di quelli italiani.
Se capisci già un po' di portoghese ti invito a visitare il portale della salute (http://www.portaldasaude.pt/portal). Magari riesci a trovare le info di cui hai bisogno.
So di non essere stato molto esaustivo, ma spero comunque di esserti stato d'aiuto.
E continua a seguire Lisbon storie! :-)