venerdì 25 aprile 2014

SVIZZERO? NO, PORTOGHESE

Fonte: qui

Ora vorrai dirmi che, siccome si avvicina la bella stagione, non è il caso di parlare di cioccolato che poi ti si squaglia in mano e ti impiastriccia la tastiera. Fa' come ti pare. Io parto col mio tour dedicato all'afrodisiaco per eccellenza e chi mi ama mi segua. O meglio, chi ama il cioccolato mi segua.

Lo sapevo, alla fine sei venuto/a anche tu. Ti incuriosisce il fatto che in Portogallo si produca cioccolato di qualità, ma non dovrebbe essere così, visto che anche in Italia, che non è la Svizzera né il Belgio, ci sono centri d'eccellenza di produzione cioccolatiera. E se consideri che il Portogallo, oltre che con la tratta degli schiavi, si arricchì anche col commercio di cacao proveniente dalle sue colonie, ecco che il tuo stupore è del tutto fuori luogo.

La maggior parte della produzione nazionale viene dal nord, in particolare da Porto, dove ci sono un paio di marchi molto interessanti. Il primo è Arcádia, storico brand famoso per il suo cioccolato al porto (ça va sans dire), che negli aeroporti vende scatole di cioccolatini con vedute portoghesi e altrove fa sdilinquire i palati con un'ampia scelta di prodotti. Sempre della città della trippa è la Chocolataria Equador, che vende le proprie delizie nei suoi due punti vendita di Porto e Lisbona. Quest'ultimo è puntualmente preso di mira dal sottoscritto, che ci va a rifornirsi per il suo dosaggio quotidiano a base di tavolette al porto, ai fichi o al curry (€ 8), cioccolatini di design (1 cioccolatino = € 1; un tartufo = € 1,30) dai gusti assortiti e altre amenità a base di droga, perché è di questo che stiamo parlando. Un po' caro ma chi se ne frega.

Sempre dal nord, oltre alla Casa Grande Chocolatier, proprietaria di alcuni marchi industriali e di una piccola catena in franchising, anche il gigante della produzione nazionale, il gruppo Imperial, che detiene diversi marchi fra cui le famose Pintarolas, (praticamente gli Smarties o gli M&M's) e l'onnipresente Canderel.

Venendo a Lisbona, invece, se passeggi per rua de São Bento, rischi di incappare -e quindi di essere risucchiato- nella vetrina di Denegro - Oficina de chocolate, dove un'équipe di maghi del cioccolato tenta i passanti più suscettibili al piacere del cacao e organizza workshop e corsi per chi vuol entrare nel magico mondo del magico alimento.

Il top del top però è un negozio in pieno Príncipe Real che più che cioccolateria è una gioielleria, non per i prezzi, giustificatamente elevati, ma per la qualità suprema dei prodotti. È Claudio Corallo, azienda di un italiano che coltiva il cacao in alcune piantagioni di sua proprietà nell'arcipelago di São Tomé e Príncipe e produce qualcosa che è più simile al vero cibo degli dei che alla comune cioccolata. In altre parole, se hai le papille gustative dozzinali lascia perdere, non fa per te. Se invece sai apprezzare il meglio del meglio del meglio, sappi che una volta entrato non esci più.

4 commenti:

  1. Io ne conosco uno spettacolare dell'alentejo, portela al vasco da gama e quello di fronte all'uscita della metro in baixa. Questo post non dovevi scriverlo, che fameeeeeee

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    1. Quello all'uscita della metro in Baixa è Xocoa, ma è spagnola e quindi non classificabile. Quella invece alentejana non la conosco e quindi mi precipiterò quanto prima a colmare questa madornale lacuna.

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  2. Ottimi suggerimenti per il prossimo viaggio. Mi ingozzerò senza vergogna e senza ritegno, mi farò del male e sarò cosciente che questo mi rovinerà. Ma con consapevolezza e dignità !

    Citi la Svizzera ed il Belgio, ma dimentichi l'Italietta. In particolare il Piemonte, Terra di ottimi cioccolatieri. Dobbiamo ad alcune suorine spagnole e alla corte dei Savoia, se giunse la "magica polvere" ai piedi delle Alpi nei tempi andati. Sembra che lo sposalizio del cioccolato con le nocciole sia di successo piemontese, a giudicare dalla nota marca il cui cremoso prodotto vediamo sotto vetro nei negozi....!! :- )

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    1. In realtà l'Italietta l'ho citata en passant. Torino e il Piemonte sono naturalmente la capitale, ma citerei anche Perugia, Noto e Napoli: slurp!

      E mi raccomando, ingozzati con dignità! :-)

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