giovedì 30 gennaio 2014

PARLEZ-VOUS PORTUGUÊS?

L'argomento di questo post è talmente sfaccettato e può essere proposto in così tante maniere che mi è addirittura difficile stilare un'impalcatura dei contenuti. Detto terra terra, non so da dove cominciare. Quindi eccoti una sfilza di incipit che poi, volendo, puoi ricostruire in un testo che ti riscrivi tu. Così almeno ti eserciti nella scrittura. Mica devo scrivere solo e sempre io, che diamine!

INCIPIT n° 1.
Sei a Place de la Concorde, Parigi? Allora fai un sondaggio. Anzi, no, Place de la Concorde è troppo turistica, devi andare in un posto un cui trovi solo francesi. Montparnasse, Bercy, Saint-Dénise, questi qua. Ci sei? Bene, ferma gli avventori e chiedigli: "Desculpe, o/a senhor/a fala português?” E scoprirai che...

INCIPIT n° 2.
Qualche giorno fa, bighellonando in portoghese sul web, ho letto che il film più visto del 2013 nelle sale portoghesi è “A gaiola dourada” che narra le vicissitudini di una famiglia di origine lusitana in Francia, moglie portinaia, marito muratore e figli che parlano solo francese. Quindi mi sono detto: è arrivato il momento di parlarne.

INCIPIT n° 3.
Chiedi alla tua donna delle pulizie che lingue straniere parla. Naturalmente se ti risponde “rumeno” o “ucraino” non vale, perché evidentemente è romena o ucraina. Ora fai la stessa domanda a una qualunque criada (termine poco carino che suona come “serva”) portoghese di una certa età. Ti risponderà garrula che parla francese perché ha fatto la sguattera per quindici anni in Francia.

INCIPIT n° 4.
Per lo scorso Natale un mio caro amico mi ha regalato un libro di fumetti (“Portugal” di Ciryl Pedrosa) che narra di uno squattrinato illustratore francese (l'autore) che fa un viaggio alle proprie origini. Che naturalmente risiedono in Portogallo, presso una nonna che si ostinava a non saper parlar francese.

INCIPIT n° 5.
Prova a digitare su google la voce “portoghesi in Francia” (meglio se in portoghese o francese) e ti si aprirà una lista interminabile di siti di lusofoni di Francia, Belgio e Lussemburgo. Infatti i portoghesi sono una delle maggiori comunità straniere in questi paesi. Un piccolo Portogallo fuori dai suoi confini.

INCIPIT n° 6.
Di danni ne ha fatti il fascismo! Tra questi, spinse molti portoghesi a cercar fortuna oltre frontiera. Cioè, nemmeno oltre frontiera perché lì c'era la Spagna di Franco: oltre i Pirenei, cioè in Francia. Pagavano “trafficanti umani” che li accompagnavano in condizioni disumane nella terra promessa, dove poi trovavano lavoro svolgendo le mansioni più umili. Mi sembra una storia già sentita...

INCIPIT n° 7.
Quando ero in terza media furoreggiava in tutta Italia (e anche a casa mia) una canzoncina francese dal titolo “Amoureax solitaires”, cantata da una ragazzina belga chiamata Lio. In realtà la ragazzina si chiamava Wanda Maria Ribeiro Furtado Tavares de Vasconcelos ed era figlia di immigrati portoghesi. Ma io all'epoca che ne sapevo di Portogallo?!

Ora, per favore, riscrivi tutto tu. Se vuoi puoi anche aggiungere il fatto che l'ex primo ministro, José Sócrates, dopo la caduta del suo governo tre anni fa, si è ritirato in un volontario esilio a studiare filosofia. Dove? Alla Sorbona: Paris, Francia. Naturalmente.

17 commenti:

  1. Se non fosse per le "vecchie" comunità portoghese i cantautori di musica "pimba" sarebbero ormai estinti.

    La cosa più sconcertante di questo fenomeno è l'idea che il Portogallo ha dei propri conterranei all'estero a giudicare di cosa propone la RTP Internacional.
    Come se il tempo si fossi fermato agli anni del bum migratorio.
    L.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Forse che l'immagine dei portoghesi all'estero è come quella dell'emigrante di "Bianco, rosso e verdone" che torna in Italia per votare?

      Elimina
    2. Ma potrebbe anche essere. Posso capire. Quello che, secondo me è imperdonabile è che la RTP Internacional faccia di tutto per rafforzare questa caricatura de "emigrante saloio".
      L.

      Elimina
    3. Il tuo commento, caro anonimo, mi ha fatto sorridere.. è vero la RTP int è un po' trash... e old style... ma solo un po' perché ci sono anche programmi carini... che dire invece della RAI int.??? molto ma molto peggio.... :)

      Elimina
  2. Non ho capito il commento di sopra, pero' dico che io in Francia ho tastato con mano la massiccia presenza portoghese per le strade di Bordeaux e nella Loira (in vari mercatini). Inoltre beccai in auto (sotto Natale) una stazione radio portoghese che trasmetteva anche gli auguri che le varie famiglie luse si scambiavano.
    So che anche Parigi è affollatissima, anzi un mio collega mi disse che è la seconda Lisbona d'Europa :) E anche lì hanno importato i pastéis de nata, esiste addirittura una Pastelaria Belém (ci sarebbe da vedere se siano all'altezza, ma mi fido e confido nelle doti pasticcere dei parigini che la sanno lunga)...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In effetti avevo letto da qualche parte che Parigi è la seconda o terza città lusofona d'Europa, quindi se tanto mi dà tanto nella sola capitale devono esserci almeno duecentomila lusodiscendenti.
      Sapevo anch'io dei pastéis de nata di Parigi: la prossima volta che ci capito tocca provarli.

      Elimina
  3. Perdonatemi. Forse ho usato indebitamente il bel post di Graziano per una sorta di elucubrazione che riguarda gli immigranti portoghesi dal punto di vista del Portogallo.
    Non c'è dubbio che in Francia, Belgio e Lussemburgo esistono tantissimi portoghesi e le comunità sono molto organizzate. Quasi la metà della popolazione del Lussemburgo è straniera e la comunità più grande è, appunto, quella portoghese.
    L.

    RispondiElimina
  4. caro Graz, un post davvero carino, come già ti ho detto... mi hanno intrigato questi incipit alla calvino e alcuni riferimenti... al fumetto, che da un po' cerco di comprare...ahh, scusa, graphic novel di Pedrosa. E poi la Lio...sepolta nella memoria.. ahhhh... troppo engraçado.!! Sapevo della presenza lusa in francia ma non pensavo avesse questi numeri!

    RispondiElimina
  5. Non so se sei mai stato nella Regione nord occidentale del Portogallo il Minho... (mi torna in mente la battuta raccontatami da un amico portoghese che fa la guida turistica: dei turisti italiani in Guimarães a chi li era stato spiegato che cosa fossero le minhotas apoda nella ridente cittadina una coppia che passegiava, di minhota provocando un guazzabuglio senza fine perché tutti due essendo italiani avevano capito un'altra cosa... ;-) ) ma mi perdo il filo del discorso... gli emigranti hanno popolato di casette stile svizzero, francese o tedesco (c'erano tanti portoghesi in "Tedescoland"... non sono sicuro delle cifre) seguendo una vecchia tradizione di altri precedenti ondate di emigrazione. Li si trovano ancora delle belle case costruite nei primi anni venti e trenta chiamate "do brasileiro"... e non perché fossero veramente dei brasiliani... Come dicevo quelle sono tutte di emigranti che nel paese d'origine costruivano la loro casa "per la pensione, il futuro, per fare capire che stavano bene" (tornavano durante Agosto e in giro vedevi un numero eccessivo di macchine targate Francese in particolare con il codice relativo a Parigi e dintorni). I numeri di emigrati erano particolarmente elevati. I dati dicono che al incirca 1, 5 millione di portoghesi si erano trasferiti In Francia dai primi anni 50'... o sia più del 1/10 della popolazione attuale e una grande parte viveva in torno a Parigi... La cosa più buffa era sentirli parlare: mischiavano senza problemi caratteristiche espressioni idiomatiche portoghesi con frasi e/o parole in francese...

    Certo il fenomeno di emigrazione dei portoghesi non ha contato solo l'Europa come destino. Ci sono tutti quelli che sono emigrati in Canada e USA ci sono parecchi oriundi portoghesi con provenienza per lo più dei Azores. Alcuni personaggi di seconda generazione ogni tanto si fanno vedere simile al tuo ricordo di Lio, ad esempio Nelly (credo sia la conversione in inglese di Manuela) Furtado che mi pare sia di nazionalità canadese... In sintesi, i nostri concittadini (di entrambi i paesi) hanno fuggito alle carestie come e quando potevano. Tutto sommato alcuni figli di Italia li trovi con alcuna proeminenza nei US eh? Mi viene in mente il attuale sindaco di New York... o anche il ex-governatore Mario Cuomo. Ma questo immagino è un'altra storia...

    Anonimo R.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In effetti si può tracciare un parallelismo tra l'emigrazione italiana in giro per il mondo e quella portoghese nei paesi francofoni, ma con alcuni distinguo. Sarebbe un ottimo argomento da trattare in ambito storico/sociologico/antropologico.
      Non sapevo degli emigranti del Minho, ma immagino come stropiavano le parole francesi, come del resto accadeva con gli italiani che andavano a neviorc.

      Elimina
  6. Casca a pennello un articolo che ho letto oggi su un blog di "cose portoghese" che parlava del film, "A Gaiola Dourada" ed è stato nominato agli Cesar 2014 (l'oscar francese). Ovviamente il suddetto film non arriverà mai in Italia e forse non riuscirò mai a vederlo. Peccato.
    L.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non è detto che non arriverà in Italia, di solito i film francesi oltrepassano le Alpi. E poi ci sono sempre i DVD, lo streaming, youtube, ecc...

      Elimina
  7. Per non parlare dei portoghesi presenti nella Svizzera romanda (anzi, svizzeri di origine portoghese visto che ormai siamo alla seconda generazione), in particolare a Ginevra. Quindi Francia, Belgio e Lussemburgo sicuramente ma anche Svizzera francofona....

    RispondiElimina
  8. Ci metto solo un: Pois!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    RispondiElimina
  9. aqui se bebe muita ginginha!

    RispondiElimina