martedì 9 ottobre 2012

SAN BENEDETTO, L’ANTIQUARIO SOTTO IL TETTO


Il motivo per cui qualche anno fa esultai all’elezione dell'attuale pontefice fu che finalmente riuscii a tradurre quel São Bento cui è dedicata, oltre al palazzo del parlamento, una delle strade più importanti di Lisbona. Vedere infatti i giornali titolare “O novo papa é o Bento XVI” mi ripagò di anni di estenuanti quanto vani tentativi di comprensione. Poi, per quanto mi riguarda, sciolto l'enigma questo pontificato poteva finire pure il giorno dopo.

Rua de São Bento, ti dicevo, è una delle più importanti di Lisbona. A dirla così, sicuramente te l’immagini ampia, ariosa, elegante, piena di alberi, panchine, eccetera. Invece è un infernale budello lungo e stretto che scende dal largo do Rato fin oltre il parlamento (l’Assembleia da República), perennemente trafficato (immagina i taxi puzzolenti che la fanno tutta in salita) e quindi con una concentrazione di polveri sottili che manco la Tiburtina e la Prenestina messe insieme. Posso perfino arrivare a dire che non mi è mai piaciuta troppo, anche perché le prime volte che la percorrevo, circa dieci anni fa, era una sfilata di case fatiscenti, e in effetti solo da un po’ di anni hanno cominciato a ricostruire i palazzi che vi si affacciano - e, detto tra noi, i continui lavori di restauro rendono il budello ancora più stretto. Però è una strada che ha una caratteristica unica in città: è la strada degli antiquari.

Vuoi un comò dell’Ottocento, un inginocchiatoio seicentesco, un putto barocco? Vieni in rua de São Bento e setacciala da cima a fondo: almeno una ventina di antiquari sono pronti a stenderti un tappeto rosso e a illustrarti la propria mercanzia, nella speranza che oltre all’inginocchiatoio magari riescano a venderti anche quell’acquasantiera trecentesca che hanno sul groppone o quella tela di autore ignoto che ornava qualche palazzo nobiliare in una strada lì vicino. Perché, credimi, questi non sono antiquariati da strapazzo, ma vendono pezzi davvero impegnativi e a mio parere improponibili se non hai almeno un salone di 80mq e fuori un giardino di 800mq. Naturalmente gli antiquari si trovano anche in altre zone della città: ne ho visti in rua Dom Pedro V, tra il Príncipe Real e São Pedro de Alcântara, e se la memoria m’assiste anche più giù, su rua da Misericórdia e rua do Alecrim. Però si tratta di antiquari episodici, non seriali come su rua de São Bento.

Di recente tutti questi esercizi commerciali, ai quali se ne sono aggiunti altri di design e oggettistica, si sono coalizzati contro la crisi e hanno lanciato delle iniziative. L'ultima in ordine di tempo ha avuto luogo due settimane fa, una sorta di notte bianca dell'antiquariato con marciapiedi tirati a lucido e abbelliti da tappeti e fiori, accompagnati da musica classica che usciva dagli altoparlanti su tutta la strada e naturalmente negozi aperti fino alle ore piccole. Ovvio che dal vicino museo hanno preso la palla al balzo e hanno organizzato una serata con concerto gratuito. Quale museo? La casa di Amália Rodrigues, che qui visse i suoi ultimi decenni, e in onore della quale è stata allestita una ricca collezione con tutti i suoi cimeli, vero monumento alla cultura portoghese.

Altre perle di rua de São Bento? Sicuramente la stratosferica piscina del Clube Nacional de Natação, dove spesso passo le mie mattinate tra crawl e rana, e naturalmente il simpatico supermercato Minipreço in cui ogni tanto vado a fare la spesa. Visto che non mi posso permettere gli antiquari.

2 commenti:

  1. A me piace moltissimo quella zona! Più che gli antiquari osservo sempre volentieri i negozi di design anni '70, davvero originali, e quei piccoli garage dove allestiscono mostre di giovani artisti. Per non parlare di tutti i ristorantini...;)

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    1. In effetti sì, la strada col passare degli anni migliora :-)
      C'è anche il famoso ristorante italiano, il Gemelli. Non ci sono mai stato, ma ne dicono meraviglie.

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