venerdì 9 marzo 2012

CARLOS PAREDES, IL PIÙ GRANDE CHITARRISTA DEL MONDO



Per favore, adesso non essere noioso, scontato e banale. Non uscirtene con i soliti Jimi Hendrix, Eric Clapton o Jimmy Page. Facile essere bravi e famosi quando si è americani del XX secolo. Se invece nel XX secolo suoni una guitarra portuguesa (simile al nostro mandolino) in una delle dittature più soffocanti del mondo, allora è difficile che il mondo si accorga di te. Te la farò breve: ascolta qui e poi dimmi.

Carlos Paredes è stato senz'altro il più grande chitarrista portoghese, ma io voglio sbilanciarmi dicendo che è stato senz'altro uno dei migliori al mondo, pur non avendo mai fatto della musica la sua professione, visto che umilmente conservava il suo lavoro di funzionario amministrativo all'ospedale di São José di Lisbona (pare che una volta abbia detto: “amo troppo la musica per vivere di essa”). Nato nel 1925 a Coimbra, città bella e famosa sul fiume Mondego, e trapiantato nella capitale ancora bimbo, cominciò a comporre e suonare seguendo le orme paterne. Durante il fascismo fu arrestato per la sua militanza nel Partito Comunista e, una volta rilasciato, espulso dalla funzione pubblica, nella quale fu reintegrato solo dopo il 25 Aprile 1974.

Negli anni di Salazar trasse sostentamento dalla sua attività di compositore e musicista, dal momento che non poteva svolgere il suo lavoro in ospedale, e registrò alcuni album tra cui la colonna sonora di Os verdes anos (Gli anni verdi), un film che segnò un'epoca in Portogallo. La sua popolarità crebbe però in tutto il paese solo dopo la Rivoluzione dei Garofani, quando si divideva tra festival, tournée, spettacoli e il suo lavoro in ospedale. Continuò a suonare fino al 1993, quando una mielopatia gli impedì di portare avanti la sua arte.

Morì nel 2004 ma un anno prima, quando era già gravemente malato, uscì un emozionante Movimentos perpétuos, cd tributo in cui alcuni tra i migliori musicisti portoghesi reinterpretarono una ventina di pezzi dell'“uomo dalle mille dita”. E d'estate, la meravigliosa estate del 2003, su tutte le radio portoghesi e nelle magnifiche notti di Lisbona imperversava il ritmo di questo fantastico brano. Viva!

4 commenti:

  1. splendido!! esiste anche un disco del 1990 inciso in coppia con Charlie Haden, grande bassista di jazz americano (west coast), che è molto bello

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  2. Ma dai! Ma quindi già lo conoscevi?
    E ti dirò, Franco, che nel tributo del 2003 c'è anche un omaggio di Maria Joao, che tu conosci molto bene.

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  3. sì l'avevo già sentito ovviamente - si sente molto la somiglianza tra il suo stile e lo stile dei suonatori di mandolino dello choro brasiliano

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