domenica 2 settembre 2012

ADRAGA TI STREGA



Dev’essere proprio bella, la spiaggia di Adraga, se pure la Commissione Europea, o chi per lei, per pubblicizzare la tessera sanitaria europea, l’ha scelta come location per il suo spot dell'anno scorso. Io la conosco bene, la praia da Adraga, visto che mi ci hanno portato sia Paulo e Rolando, dove hanno una bella casetta-rifugio per i loro weekend, sia Teresa, che mi ci ha portato a mangiare dei frutti di mare indimenticabili.

Una decina di anni fa anche l’autorevole Sunday Times l’aveva incensata, inserendola senza il minimo dubbio tra le venti spiagge più belle d’Europa, e in effetti l’angoletto non è niente male. A una quarantina di chilometri a nord di Lisbona, ai piedi della freguesia di Almoçageme, quindi facilmente raggiungibile anche dalla famosa città-museo di Sintra nel cui territorio comunale è compresa, vi si arriva percorrendo una discesa a scapicollo al termine della quale si trova una specie di baracca che è un ristorantino da venti stelle Michelin. Poi la spiaggia, puntellata di scogli neri, si apre come se fosse il palcoscenico di un teatro di rocce la cui quinta è l’oceano. Che qui come altrove è abbastanza bravo (agitato) e freddo, benché il buon Paulo vi faccia il bagno anche in pieno inverno dal momento che - lui sostiene - l’acqua non è più fredda che d’estate e in compenso la differenza tra la temperatura dell’aria e quella dell’acqua non è così accentuata, quindi cos'hai da guardarmi in questo modo?

Anche qui, come la vicina spiaggia del Guincho, i surfisti trovano pane per i loro denti. E, restando in tema di pane e denti, cioè mangiare, si trova il ristorantino di cui sopra. Lì una sera, dopo aver trascorso un piacevolissimo pomeriggio con Teresa tra il vento che ci buttava la sabbia addosso, l’acqua stranamente calma ma ovviamente ghiacciata e un sole benevolo, ho mangiato i migliori molluschi della mia vita. In genere non mi tiro mai indietro di fronte a un piatto colmo di cozze, vongole, telline e affini. Ma qui le amêijoas (vongole) hanno la poesia dentro. Infatti le amêijoas à Bulhão Pato, specialità della casa, mi hanno rubato un pezzo di cuore e quindi ogni tanto devo tornare ad Adraga a riprendermelo. Ma finisce sempre che ce ne lascio un altro pezzo e la storia non si conclude mai.

2 commenti:

  1. Bella questa storia d'amore con le vongole.
    Devo andare a vedere se battono le cozze di lagoa de albufeira, con le quali invece la storia d'amore ce l'ho io.

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    1. Allora per par condicio devo andare ad Albufeira così magari facciamo uno scambio di coppia :-)))

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