mercoledì 21 marzo 2012

UN PECCATO CHIAMATO PASTEL DE NATA

Fonte: qui

Se vedendo questa foto non ti vien voglia di affogare sotto una cascata di pastéis de nata vai a farti vedere, c'è qualcosa che non va in te. È scientificamente provato che è impossibile restare indifferente davanti alla visione (e ancor di più davanti al profumo) di un pastel de nata appena sfornato. Uno. Figurati decine!

I portoghesi lo sanno bene. In tutti i novantamila e passa chilometri quadrati del loro paese troverai sempre una pastelaria, una confeitaria, un café, un bar, una padaria (forno), una bettola, un buco che espone i suoi pastéis de nata. Perché i pastéis de nata (paste di panna, anche se di panna ce n'è poca e ben occultata) sono un simbolo della portoghesità, più del fado e del baccalà. Perché il 70% dell'organismo di un portoghese non è fatto d'acqua, ma di pastéis de nata. Perché a colazione, a merenda, a pranzo come dessert, c'è sempre un pastel de nata a occhieggiare e tentare. Perché sulla bandiera portoghese, anziché la sfera armillare (l'astrolabio dei navigatori) ci dovrebbe essere un pastel de nata. E perché la dietista di una mia amica ha detto che un pastel de nata ha le stesse calorie di una mela (ma si è guardata bene dal dire che non ha la stessa percentuale di grassi).

Gli indirizzi per gustarlo a Lisbona sono innumerevoli. A partire dal must dei must, l'Antiga Confeiteria de Belém, dove si chiamano pastéis de Belém e richiamano torme di golosi da tutto il mondo: qui la ricetta è segreta, ma credo che giochi molto a loro favore il fatto che i pastéis sono sempre serviti appena sfornati, con una fragranza e una friabilità difficili da riscontrare nel baretto che li espone per due giorni. Secondo un sondaggio fra i lettori del quotidiano Público però i migliori pastéis de nata del Portogallo si trovano alla Chique de Belém, sempre in zona quindi, o alla pastelaria Cristal, nel quartiere Lapa. In ogni caso, oltre ad altre blasonate pasticcerie come la Confeitaria Nacional, zona Rossio, la Versailles, zona Saldanha, o la Brasileira del Chiado, più o meno tutte le pasticcerie vendono pastéis de nata di buon livello, e anche il forno sotto casa ne sforna che non sono niente male: l'importante è che siano freschi di giornata.

Li vuoi riportare in Italia? Fai pure, l'importante è mangiarli entro due o tre giorni, anche se nel frattempo avranno naturalmente perso in bontà. Ma per ingrassarsi vanno sempre bene.

6 commenti:

  1. Me li ricordo! Che buoni!!!
    Ma a Milano non ci sono?

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  2. Ciao ET, e benvenuto/a su Lisbon storie.
    Che io sappia i pastéis de nata sono introvabili sia a Roma sia a Milano, e quindi è difficile che siano reperibili in altre città. Pertanto, chi volesse lanciarsi nell'imprenditoria sa che c'è un bisogno da soddisfare...

    Comunque, se dovessi capitare a Parigi, lì c'è http://pastelariabelem.net/

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    1. questa di Parigi non la sapevo...

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    2. Eh sì, mariantonietta. Del resto Parigi, come tutta la Francia, è piena di immigrati portoghesi di seconda e terza generazione.

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  3. Ma nessuno ha una ricetta!!! sono buonissime!!!

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    1. In realtà se cerchi su google ti escono fuori molti siti che la propongono. Per esempio questo:
      http://le-ricette-della-nonna.blogspot.it/2007/05/pasteis-de-nata-portogallo.html

      Prova e facci sapere :-)

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