lunedì 13 ottobre 2014

CON LA SPORTA E COL CARRELLO

Fonte: qui

Il frigo è vuoto, la dispensa pure e, quel che è peggio, anche lo stomaco: urge fare i rifornimenti! Non al mercato, che già ci siamo stati, ma al supermercato sotto casa. Scegli tu quale, la salvezza è vicina.

Fare la spesa è sempre un bel passatempo; farla in un paese straniero è vieppiù istruttivo: prodotti sconosciuti, abitudini d'acquisto nuove e catene dai nomi fantasiosi, come ad esempio il portoghesissimo Pingo Doce (Goccia Dolce), oppure Pão de Açúcar (Pan di Zucchero) e Jumbo (entrambi di proprietà della Auchan). Ma per i meno temerari ci sono anche nomi più rassicuranti come Minipreço, del gruppo spagnolo Dia, o Continente, portoghese al 100%.

Bando alle ciance ed entriamo col carrello nel nostro supermercato. Reparto frutta e verdura: cerchi i guanti di plastica per non contaminare le primizie? Non ci sono. Non ti accorgi della loro utilità quando devi prendere mele e pere che non impiastricciano, ma se invece devi affondare la mano in cassette di ciliege mature e ritirarla fuori cianotica e appiccicosa, capisci quanto siano indispensabili. Cerchi la bilancia per pesare quello che hai messo in busta? Non c'è, lo pesano alla cassa.

Andiamo avanti. Che è 'sta puzza di piedi? Sarà la varina che ci è passata accanto? No, è che siamo vicino al reparto baccalà. Come ti ho detto una volta, tutti i supermercati hanno un assortito reparto di baccalà: essiccato, congelato, a postas (tranci), desfiado (sfilacciato), ce n'è per tutte le ricette. Ma noi passiamo oltre, andiamo al banco dei salumi. E qui un'altra sorpresa: salumi e formaggi sono già in bella mostra affettati e disposti su appositi vassoi. La cosa non mi ha mai mandato in solluchero: vuoi mettere la fragranza della mortadella (o del presunto de porco preto, per restare in ambito lusitano) appena affettata? Qui te la puoi scordare: chiedi due etti di chouriço e la banconista preleva le esangui fettine dal vassoio e te le incarta. Capisci perché non compro mai salumi qui?

Hai voluto il companatico e ora giustamente vorrai il pane. Ce n'è quanti ne vuoi, ma io sono diffidente ormai. Quando compri il pane in Italia, leggi gli ingredienti e in genere c'è scritto: farina, lievito, acqua, sale. A volte aggiungono l'olio, altre lo strutto, altre volte farine maltate e qualche altra porcheria ma la lista degli ingredienti è sempre breve. Qui no. Anche la pagnotta dall'aspetto più genuino nasconde intrugli dai nomi inquietanti che ti fanno immediatamente venir voglia di diventare celiaco. Lo stesso vale per gli yogurt: latte, zucchero e fermenti lattici sono seguiti da una sfilza di addensanti, aromatizzanti, agglutinanti, coloranti, edulcoranti e altri -anti che, se non mi fa né caldo né freddo leggerli sulle confezioni degli yogurt Nestlé o Danone perché tanto non li compro, mi turbano non poco quando mi accingo ad acquistare le marche locali, che mi aspetterei più genuine.

Preso tutto? Andiamo alle casse. Signora mia, c'è sempre fila. Ma ecco che hanno annunciato l'apertura di un'altra cassa: da noi si andrebbe all'arrembaggio e chi prima arriva arriva. Qui no: gli altri lasciano andare avanti chi già avanti stava. Ma questo è un altro discorso che approfondirò nella giusta sede.

12 commenti:

  1. Vicinissimo l'hotel dove normalmente soggiorno quando vado a Lisbona, c'è un Minipreço dove puntualmente mi fermo per prendere un po' d'acqua, frutta e qualcosa da sgranocchiare. Bene, ogni volta che arrivo alla cassa e vedo il totale da pagare penso che il cassiere si sia sbagliato. Non ho mai speso più di 5 euro...

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    1. In effetti se si chiama Minipreço ci sarà un perché. Ma anch'io continuo a stupirmi dell'esiguità dei suoi scontrini.

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  2. Sugli yogurt condivido lo stesso dramma... dopo 3 anni non mi sono ancora arresa e ad ogni spesa mi leggo tutti gli ingredient di tutte le marche...per poi scegliere sempre quello Natural iper acido (per evitare aromi e schifezze). La stessa cosa mi succede con i biscotti, c'é olio di palma/colza quasi ovunque.
    Sul resto scusa ma non mi trovo d'accordo.
    I salumi: è vero, ci sono sempre quelli giá affettati ed hanno un aspetto orribile. Ma basta chiedere di farselo affettare al momento, ti affettano quel che vuoi. Purtroppo al Pingo la scelta al reparto salumeria non è delle migliori, io preferisco sempre il mercato (di Alvalade nel mio caso, è ottimo). Stessa cosa per i formaggi...a parte che la scelta di quelli non affettati è ampia.
    Per quanto riguarda il pane...sono curiosa di sapere quale compri :D io, che anche li, sono fissata con le etichette degli ingredienti, mi trovo bene... compro di solito un buon pão de Rio Maior o as bolas de mistura e ti assicuro che non c'è dentro niente di strano!

    In realtà diciamolo, a me manca molto la mia Esselunga in Italia, però c'é un punto sul quale per me stra-vincono i supermercati Portoghesi rispetto agli italiani ed è il pesce. La scelta del pesce è invidiabile, sempre fresco, per non parlare della relazione qualitá/prezzo!

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    1. Mi devi assolutamente dire che pane compri. Quelli che trovo al Pingo Doce e al Minipreço hanno sempre questi additivi chimici che mi fanno storcere il naso.
      Quanto ai salumi e formaggi sì, li affettano ma devi proprio chiedere, non è di default: "Desculpe, pode fatiar o presunto? Sim, F-A-T-I-A-R" :-)
      E per quanto riguarda il pesce è proprio come dici tu. E infatti Lisbon storie ne ha già parlato un po' di tempo fa.

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  3. Graziano, non hai dimenticato l' infinità di dolci di ogni tipo, forma, e composizione che si trova nei supermercati portoghesi?
    Entri per fare la spesa, fai colazione, prendi il caffè...... Che bello!

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    1. Dimenticare i dolci? Giammai! E' che già ho parlato diffusamente di prelibatezze ipercaloriche in vari post, e non vorrei diventare monotematico. Però è vera una cosa come dici tu: in molti supermercati, soprattutto quelli del Pingo Doce e del Continente, sono predisposti dei self service per pasti completi ma rapidi ed economici (anche sotto € 5) o dei bar per delle dolci soste. Ecco, questo potevo scriverlo nel post, acc!

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  4. Che bello vedere Lisboa con i vostri occhi! SArebbe meraviglioso potere avere questo blog tradotto in portpghese!

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    1. Grazie, Roxinha. In effetti l'idea di una versione in portoghese di Lisbon storie non sarebbe male. Chi si candida a traduttore?

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  5. Che bel finale ha questo post! Noi in Italia ce lo sognamo, per il resto, meglio qui, ma la spesa è una gran noia, anche se nei piccoli centri come il mio serve molto alla vita di relazione:-)
    Fata C

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    1. In realtà i prodotti alimentari del Portogallo sono di ottima qualità, lo yogurt e il pane (e non tutto!) ricchi di "eccipienti" sono solo dei casi isolati. Per il resto, si compra bene.

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