domenica 31 agosto 2014

PANCIA MIA, FATTI MERCATO!

Fonte: qui

De Espanha nem bom vento nem bom casamento (dalla Spagna né buon vento né buon matrimonio), recita un popolarissimo proverbio portoghese, con riferimenti meteorologici e storici, a testimonianza del fatto che ciò che arriva dalla confinante nazione è spesso fonte di guai. Però, a smentita di ciò, di recente a Lisbona è stata introdotta una novità molto interessante proprio made in Spain che poi, visto il successo di pubblico, è stata ampliata. Senhoras e senhores, ecco il mercato in cui non vai con la sporta vuota ma con lo stomaco vuoto.

Fino all'inverno scorso il mercato di Campo de Ourique era un simpatico mercatino rionale con qualche decina di bancarelle di prodotti dell'orto e di prodotti gastronomici locali. Poi qualcuno, per renderlo un posto un po' più movimentato ma soprattutto per far sì che non restasse merce invenduta alla fine della giornata, ha avuto l'idea di applicare un esperimento che tanto successo ha avuto al mercato San Miguel di Madrid: oltre alle bancarelle, ecco i chioschi di gourmandise prêt-à-manger per portare gente al mercato a tutte l'ore. Perché, si sa, dove se magna...

Il successo è stato immediato. Io stesso, lo scorso inverno, un venerdì sera con Teresa e una domenica a pranzo con Marcos, ho avuto difficoltà a trovare un tavolino libero. C'è di tutto: la macelleria che ti serve succulenti tagli di carne alla griglia o alla piastra, la pescheria che ti offre ostriche che ancora pulsano a due euro l'una, la rosticceria con ricchissime empadas e fritti vari, la pasticceria con tutte le ghiottonerie lusitane... un trionfo di sapori che si protrae ogni giorno fino a notte fonda (per l'esattezza fino alle due nei weekend e fino alle undici le altre sere).

Così, visto il successone del mercato di Campo de Ourique, il Comune in primavera ha lanciato una gara d'appalto per applicare lo stesso principio al più grande mercato della città, quel Mercado da Ribeira al Cais do Sodré che, a dispetto della maestosa apparenza e dei numerosi chioschi di fiori, negli ultimi anni aveva più l'aspetto di un rantolante mercato sovietico che quello di un ubertoso richiamo del gusto. Detto, fatto: la gara d'appalto, vinta dalla rivista Time Out, ha concepito un nuovo lay-out con una ventina di bancarelle gestite dai più prestigiosi ristoranti e pasticcerie della città e un'area centrale riservata ai tavoli in cui consumare le prelibatezze a prezzi proletari. Devo dire che l'effetto finale è un po' sagra di paese, però se serve a ridare lustro e ossigeno a un'agonizzante istituzione del commercio al dettaglio della città, ben venga. Perché naturalmente, accanto ai chioschi dove ci si abbuffa, ci sono anche le bancarelle di frutta, verdura e altri generi alimentari come si conviene a un mercato degno di tal nome.

Così ora, quando vai a fare la spesa, compri quello che ti serve per la cena mentre l'argomento pranzo, visto che ci sei, lo liquidi con qualche euro e un'abbuffata come si deve. E torni a casa con sporta e stomaco doviziosamente pieni.

15 commenti:

  1. "Detto, fatto: la gara d'appalto, vinta dalla rivista Time Out, ha concepito un nuovo lay-out con una ventina di bancarelle gestite dai più prestigiosi ristoranti e pasticcerie della città e un'area centrale riservata ai tavoli in cui consumare le prelibatezze a prezzi proletari". Prezzi popolari? Ma stiamo scherzando?

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  2. rispondo al commento di sopra per dire che i prezzi sono certo un po'più alti di quelli che si trovano in giro nelle tascas medie ma è una cosa ovvia: il cibo non è neanche lontanamente paragonabile! qui si parla di un vero e proprio posto gourmet e, data l'offerta di alta qualità, il prezzo risulta davvero basso.

    il mercato di campo de Ourique mi ha salvato la cena più volte (e anche qualche pranzo).
    la Ribeira ha regalato alle mie papille gustative attimi di puro godimento.

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  3. "il cibo non è neanche lontanamente paragonabile! qui si parla di un vero e proprio posto gourmet e, data l'offerta di alta qualità, il prezzo risulta davvero basso". E fammi capire, per mangiare, non dico abbondantemente ma sufficientemente, quando dovrei spendere? No, così per capire.

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    1. Ciao, anonimo. Ti ha già risposto elle, che scrive sempre cose sensate. In effetti il mercado da Ribeira può non piacere, ma è indubbio che dà la possibilità di degustare le pietanze di alcuni degli chef più rinomati della città a prezzi più che abbordabili. Per intenderci, se vai a mangiare nei ristoranti di tali chef (Alexandre Silva, Miguel Castro e Silva, Henrique Sá Pessoa, Marlene Vieira, Vitor Claro), spendi circa cinquanta euro, a voler stare bassi; al mercado da Ribeira spendi meno della metà. Mi sembra ragionevole. Se poi non vuoi spendere nemmeno una ventina di euro, allora puoi mangiare negli altri chioschi e il conto rimane sotto i dieci euro. C'è scelta per tutte le tasche, non mi sembra una cosa malvagia.

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  4. All'interno del Mercado da Ribeira puoi anche mangiare a 6,7 euro come in una tasquinha popolare? Se si, allora ci sono anche "prezzi proletari". Ma quello che non capivo era l'affermazione: "Detto, fatto: la gara d'appalto, vinta dalla rivista Time Out, ha concepito un nuovo lay-out con una ventina di bancarelle gestite dai più prestigiosi ristoranti e pasticcerie della città e un'area centrale riservata ai tavoli in cui consumare le prelibatezze a prezzi proletari".

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    1. Servendosi in alcuni chioschi si può mangiare anche con meno di dieci euro. Ma soprattutto, potersi permette un pasto da chef a meno di venti euro mi sembra abbastanza democratico. Chi non si può permettere di (o non vuole) spendere cinquanta euro al ristorante ha la possibilità di mangiare le stesse prelibatezze, almeno una volta nella vita, a meno della metà.

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    2. Scusa se insisto e puntualizzo. Ma un pasto a meno di venti euro non è comunque "proletario" Meno di 10 euro si. Dovremmo essere massimo 5 euro, guarda. Intanto i ricchi turisti (comunque sono una risorsa) mangiano e i portoghesi sempre più affamati si vedono costretti a vivere sempre più fuori dal centro della città.

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    3. 5 euro?! Anonimo, famo a capisse, come si dice a Roma: stiamo parlando della cucina degli chef più in vista di Lisbona, non della mensa della Caritas! Se poi l'aggettivo "proletario" lo trovi fuorviante, allora sostituiscilo con "popolare" e siamo tutti più contenti.

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    4. non è vero...il mercado da Ribeira è piena anche di portoghesi.

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  5. Giusto: "popolare" più che proletario. E cmq si la turismo sostenibile. Ho paura che il mercado da ribeira rappresenta la prova provata che LIsbona cambierà parecchio (è già cambiata) nei prossimi anni. E non so se sarà una cosa positiva...

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    1. Questo è un altro discorso che meriterebbe un approfondimento a parte. Ne chattavo (si può dire?) proprio ieri con uno dei gestori del blog Sosteniamo Pereira. E guarda caso ieri stesso anche Publico ha dedicato un ampio reportage sul tema della massificazione del turismo a Lx (http://www.publico.pt/portugal/noticia/a-turistificacao-de-lisboa-e-porto-ainda-pode-crescer-1668034). La paura è che Lisbona venda l'anima al diavolo finendo per perdere la propria identità. Magari potrò trattare questo tema in un post dedicato.

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    2. interessante il tema...però ecco, in quest'ottica il mercado da Ribeira è un'offerta di qualità indubbia, non un posto spennaturisti. col top della gastronomia portoghese a prezzi umani: per me questo vuol dire turismo sostenibile. e comunque ripeto che il posto è frequentato da molti portoghesi. non ci sono solo turisti ricchi e portoghesi poveri, per fortuna.

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  6. Io sono stato una settimana a Lisbona a Maggio 2014 con la famiglia, mia moglie ha vissuto a lisbona e con una sua amica ci siamo incontrati a pranzo. Lei ci ha proposto questo posticino(mercato di Campo de Ourique) dove incontrarci e mangiare(ci è sembrato strano come posto dove incontrarci)....ma poi quando siamo arrivati lo abbiamo trovato di una ficata pazzesca forse perchè inaspettato....soprattuto l'ambiente curato e con tante scelte..beh abbiamo preso una piadina ripiena di pollo se ricordo bene..che praticamente ci mangiano due persone...un bel bicchiere di vino portoghese e per finire caffè e dolcetto(Pastel de nata chiaramente). Il costo mi è sembrato decente....visti i prezzi a roma !!! ADORO LISBONA(ormai questa è la mia firma) !!!

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    1. Infatti al Campo de Ourique è bella anche l'atmosfera (secondo me più che al mercado da Ribeira), che conserva l'aria da mercato di quartiere ma con quel non so che di cool. E poi Campo de Ourique è Campo de Ourique!

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