lunedì 4 novembre 2013

LA PAROLA A LAPA


Uno dei miei passatempi preferiti è cercare sui siti le case in vendita a Lisbona e, potendo, andare a vederle. Naturalmente è un passatempo fine a se stesso, visto il mio anoressico conto in banca, ma è un piacere a costo zero che mi permette di scoprire la città da inedite angolazioni e fantasticare su come-sarebbe-bello-avere-i-soldi-per. L'ultimo colpo di fulmine è stato per una meravigliosa moradia (villa, residenza) diroccata di tre piani, con giardino privato, torretta e vista Tago. Se avessi avuto qualche centinaio di migliaia di euro nel borsellino l'avrei comprata su due piedi, cosa che ha fatto qualcun altro, anche perché, oltre che essere mozzafiato, era in uno dei miei quartieri preferiti: Lapa.

Ho sempre amato Lapa per più di un motivo. Primo, perché è stato quello che ho bazzicato dalla notte dei tempi, quello in cui abitavano i miei amici storici Paulo e Rolando e in cui tuttora abita la mia amica storica Teresa. Secondo, perché è un miscuglio di aristocratico e di démodé, di buone maniere e di trasandatezza. Ma i motivi per lasciarsi irretire dalla patrizia indolenza di questo quartiere sono molti di più. Potrebbero essere gli scorci silenziosi e abbacinanti su angoli di Tago incorniciati da rampicanti che fanno capolino da giardini vedo e non vedo; oppure il tilintar (trillare) dei tram che trotterellano lungo le sue calçadas ripide e scivolose; o ancora la contaminazione dai vicini quartieri, come il popolano Madragoa o il mondano Santos-o-Velho.

Fatto sta che Lapa, che tradotto in italiano vuol dire patella (quello strano mollusco a forma di cono attaccato allo scoglio), riesce a conquistarti anche se non sai che è uno dei quartieri più chic di Lisbona. Perché lo chic è adeguatamente mischiato allo shabby, e non è mai ostentato, almeno fino a quando sei nella sua strada principale, rua da Lapa, e i suoi immediati dintorni, pieni di trattorie e negozietti di quartiere d'antan, tra cui la perla “A mimosa da Lapa”, storica mercearia (alimentari) da poco riaperta che merita una visita e un acquisto. Ma se oltrepassi la rua de São Domingos à Lapa e ti dirigi verso rua Sacramento à Lapa e dintorni, allora entri in una dimensione fatta di accigliate residenze nobiliari, sontuosi palazzetti, ambasciate lussuose e lussureggianti (soprattutto quella cinese), un paio di hotel a duecento stelle, condomini d'epoca abitati dalla classe più agiata di Lisbona e silenzio, tanto silenzio rotto solo dal canto degli uccelli e dal vento che fa frusciare le fitte fronde degli alberi.

Quindi, se per un'improvvisa botta di culo dovessi vincere le svariate centinaia di migliaia di euro di cui sopra, trascorrerei il resto della mia vita in una sorta di esilio dorato in una moradia a Lapa, passandovi i giorni ad aggiornare questo blog e le notti a fare festini sguaiati come si conviene a ogni parvenu, senza tuttavia raggiungere mai certi eccessi. Del resto siamo a Lapa, non a Palazzo Grazioli.

3 commenti:

  1. Wow, addirittura vai a vedere le case! È vero, si scoprono tante cose nascoste e si capisce molto delle persone e della città.
    Lapa è anche tra i miei preferiti, con case e scorci meravigliosi; sai che ora la freguesia si chiama Estrela?

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    1. Infatti non sapevo se estendere la mia disquisizione anche su Estrela. E comunque hanno fatto bene ad accorpare le freguesias.
      Se ti avanza del tempo, fai come me: è così avvincente scoprire la città dall'interno delle case!

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