martedì 19 marzo 2013

HABUERUNT PAPAM




Avrai capito leggendo qua e là quanto io veda rosso non appena sento puzza d’incenso. Tuttavia, poiché in questi giorni c’è una sorta di euforia collettiva per via del nuovo papa, mi soffermerò anch’io a parlare di un papa particolare. E siccome qui siamo su Lisbon storie, tira un po’ a indovinare.

Prima di tutto alza le terga e seguimi. Puoi prendere la metro, la bici, puoi venire a piedi, l’importante è che mi raggiunga in zona Avenidas Novas, quell’enorme quartiere che racchiude altri quartieri e che si trova, molto per sommi capi, tra Saldanha e Entrecampos. Avenidas Novas perché sono i grandi viali costruiti all’inizio del XX secolo, in piena espansione urbanistica, e non è raro trovare, tra condomini, boutique e centri commerciali, autentiche perle in arte nova (l’art nouveau portoghese). Uno di questi viali, all’altezza di Campo Pequeno se sei su avenida da República, o poco dopo praça de Londres se sei su avenida de Roma, è l’avenida João XXI. E chi sarebbe questo João XXI? Un papa, risposta esatta! Ma se ti volessi chiedere altro?

Niente paura, te lo dico io. João XXI, o meglio Giovanni XXI, al secolo Pedro Hispano, è l’unico papa portoghese della storia del cattolicesimo. Pare che fosse nato a Lisbona nel primo ventennio del XIII secolo e, dopo una vita di successi ecclesiali e accademici nonché di sommi studi logici, teologici e medici, varcò il soglio pontificio nel settembre del 1276. Il suo papato durò meno di un anno, essendo morto nell’agosto del 1277, ma pur nella brevità del suo passaggio a Roma, è ricordato per più di un motivo.

In primo luogo è l’unico papa che s’incontra nel Paradiso di Dante. Infatti il sommo poeta lo colloca nel Cielo del Sole, tra gli spiriti sapienti, in compagnia di big della teologia come Bonaventura da Bagnoregio, Anselmo d’Aosta e Gioacchino da Fiore, quindi nel canto XII ed esattamente ai versi 134 e 135 (“Pietro Ispano / lo qual giù luce in dodici libelli”, in riferimento alla sua summa). Un’altra nota, più di colore, chiama in causa nientedimeno che Michelangelo il quale, qualche secolo dopo, curò un affaticamento degli occhi, dovuto al duro lavoro d’affresco della Cappella Sistina, con un rimedio che trovò nell’opera medica del dotto papa.

Non morì di vecchiaia: dopo essersi ritirato a Viterbo si fece costruire una residenza all’interno del palazzo papale che però una notte crollò, seppellendolo; è ancora sepolto nella città della Tuscia, ma nella cattedrale. E ora, dopo questo triste epilogo, torniamo ai giorni nostri, nel traffico dell'avenida João XXI, e facciamoci um bel pastelzinho.

8 commenti:

  1. Prova la pasticceria all'angolo con Areero, non te ne pentirai....
    Ma... manca l'aneddoto da cui derivò il detto Fare il Portoghese! se nn erro successe con Papa João XXI.
    bjkas :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No, Monica. Quella è un'altra storia:
      http://www.ipsar.org/modules.php?name=Content&pa=showpage&pid=40

      Per quanto riguarda la pasticceria all'angolo con Areeiro la proverò sicuramente :-)

      Elimina
  2. Esistono pasticcerie che valgono la pena di arrivare fino ad Areeiro? Quelle zone le bazzico poco...

    Conoscevo la storia, che tristezza, povero Pedro.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bentornata, Elle! :-)
      Beh, Areeiro non è poi così lontana. Oltretutto, se una pasticceria merita, non è mai troppo lontana.

      Elimina
  3. ....e per fortuna che Pedro non ebbe la pessima idea di chiamarsi da Papa con il suo vero nome. Altrimenti, come sappiamo, sarebbe finito il papato, la Città Eterna e forse l'intero mondo ! A Funchal, Madeira, al giardino botanico presso Nossa Senhora do Monte esiste un vialetto con azulejos vari. Un pannello è dedicato proprio all'unico papa portoghese.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao, Anonimo
      non sapevo del pannello degli azulejos a Funchal (mai stato a Madeira). Non sapevo nemmeno della storia di Pietro... Non si finisce mai di imparare!

      Elimina