domenica 25 dicembre 2011

BACCALÀ IL 24 DICEMBRE VS BACCALÀ TUTTO L'ANNO



In Italia la vigilia di Natale ha luogo la più cruenta strage di baccalà, torturato in olio bollente, nel forno, in padella, alla brace o, nella peggiore delle ipotesi, con i peperoni. In Portogallo questa mattanza si ripete tutti i giorni dell'anno. Vediamo perché.

Retaggio degli antichi navigatori che dovevano conservare il pescato a lungo per poterlo riportare in patria e smerciarlo, il baccalà è diventato nel corso dei secoli il protagonista delle tavole lusitane. Si dice che esistano 365 modi di cucinarlo, ma in realtà ho trovato un sito che ne censisce addirittura 1001. Quindi niente scuse: quando sei da queste parti, anche se non lo ami, devi provarlo. Tra 1001 ricette troverai sicuramente quella che fa per te.

Che sia il signore indiscusso delle dispense locali lo si vede già facendo un giro in centro. La tipicissima rua do Arsenal, un miscuglio di atmosfere lusitane, africane e creole a un passo dal lungofiume tra il Terreiro do Paço e il Cais do Sodré, inanella una serie di conserveiras dall'irresistibile impronta rétro che espongono all'aria e soprattutto alle nostre narici decine di “carcasse” di baccalà: l'odore è molto penetrante, di primo acchito un po' troppo, ma poi ci si assuefa e si resta affascinati dal crogiolo di merci che accompagnano il protagonista indiscusso: scatole e latte di pesce conservato, spezie, sacchi di legumi, prodotti d'oltremare, a ricordarci di un tempo antico in cui il Portogallo era il padrone degli oceani.

Ma il baccalà regna sovrano anche altrove. Andando nelle più comuni catene di supermercati, dal Mini Preço al Pingo Doce al Continente, si nota subito la presenza di “reparti baccalà”: in tranci (postas), sminuzzato (desfiado), congelato, confezionato in monoporzioni, formato famiglia, venduto con le batatas palha - piccole patatine a fiammifero da utilizzare nel bacalhau à brás (v. video). E poi ecco i vari “4salti” (sic!) e affini che propongono bacalhau com natas (con panna), bacalhau espiritual (con patate e cipolla), il citato bacalhau à brás e naturalmente gli immancabili pastéis de bacalhau, deliziose crocchette di patate, baccalà e prezzemolo.

Inutile dire che nell'offerta di tascas (trattorie), ristoranti e rosticcerie il baccalà non manca mai. Così come, quando si è ospiti di qualcuno, è difficile che non si mangi baccalà cucinato nei modi per noi più inusitati. Quello più inusitato che io ricordi fu servito dall'ultraottantenne zia della mia amica Carla, un dubbio esperimento a base di flamengo, un formaggio delle isole Azzorre simile alla nostra fontina, molto popolare da queste parti. Io rimasi un po' contrariato dall'accostamento audace (che però non deve stupire: esistono diverse ricette di baccalà con formaggio), ma dopo un paio di forchettate titubanti ingollai tutto senza remore. Salvo poi sentire, appena usciti in strada, la mia amica confidarmi: “Aquele bacalhau estava uma merda”. Traduco?

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